21
Nov
L’adolescenza è un periodo estremamente delicato, durante il quale i cambiamenti dovuti allo sviluppo, che coinvolgono la sfera sociale, psicologica e fisica, sono spesso difficili da gestire sia dai ragazzi che li vivono in prima persona che dai loro genitori.
In questa fase della vita è importante curare l’alimentazione, in modo da sostenere un corretto sviluppo psicofisico nel momento dell’ingresso nell’età adulta, ma anche per prevenire l’insorgenza di obesità e disordini alimentari come anoressia e bulimia.
La nutrizionista e ricercatrice Stefania Ruggeri, dell’Università Tor Vergata di Roma, affronta questo tema nel libro “Mamma, che fame”, ricco di consigli e ricette per aiutare gli adolescenti ad adottare abitudini alimentari più sane.
In generale, i ragazzi in fase di crescita dovrebbero preferire alimenti ricchi di calcio, fosforo e ferro. Per combattere l’acne, problema molto diffuso tra gli adolescenti, andrebbero evitati gli alimenti ricchi di zuccheri, perché l’innalzamento dei livelli di glicemia nel sangue favorisce la formazione di grasso nelle cellule sebacee.
Tra i falsi miti sul cibo c’è la credenza che il cioccolato faccia venire i brufoli. In realtà sono proprio gli zuccheri i colpevoli, non il cacao. Niente rinunce, dunque: basta preferire il cioccolato fondente a quello al latte.
Cosa dovrebbero mangiare gli adolescenti? Di tutto e in maniera equilibrata, senza mai dimenticare frutta e verdura. Durante la crescita è normale che si senta l’esigenza di mangiare di più. Il trucco è quello di mangiare in abbondanza, ma preferendo il cibo sano e fatto in casa rispetto a junk food. Per la merenda a scuola, per esempio, un panino al prosciutto, un frutto o dello yogurt sono sicuramente preferibili ai prodotti industriali.
Mettere a dieta un adolescente può rivelarsi controproducente, in quanto potrebbe interpretare un’eccessiva attenzione nei confronti del cibo come un segnale di qualcosa che effettivamente non va e questo non farebbe che alimentare le preoccupazioni tipiche dell’età.
Sarebbe preferibile, invece, lavorare sulle cause psicologiche di un’alimentazione scorretta, per favorire l’accettazione del proprio corpo in cambiamento e l’autostima. Un’ottima idea è quella di incoraggiarli a fare sport ed evitare la vita sedentaria.