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Nov
Se lo scorso anno il 3% degli italiani seguiva una dieta vegana e aveva quindi escluso dal proprio regime alimentare carne, pesce, uova e latticini, i dati diffusi dal Rapporto Italia di Eurispes evidenziano un’inversione di tendenza: negli ultimi dodici mesi, infatti, la percentuale di vegani in Italia è scesa allo 0,9%.
Durante i mesi scorsi, il numero delle persone che avevano deciso di alimentarsi esclusivamente con prodotti di origine vegetale è calato drasticamente.
Il consumo di prodotti derivati da animali ha ripreso a salire, con grande soddisfazione non solo da parte degli allevatori, ma anche di medici e nutrizionisti che avevano manifestato una certa preoccupazione di fronte alla moda di stili alimentari restrittivi come quello vegano.
Nel decennio scorso il settore delle carni ha conosciuto una flessione notevole, ma sembra che le cose stiano cambiando: da inizio anno, infatti, le vendite di carne di pollo e di maiale sono cresciute del 4% e quelle di carne bovina del 5%.
I consumatori, inoltre, si dimostrano sempre più attenti e consapevoli: carne sì, ma di qualità. Gli italiani preferiscono acquistare carne proveniente da allevamenti nazionali, meglio ancora se locali e a marchio garantito. La regola vale soprattutto per i salumi: chi fa attenzione all’etichetta sa come riconoscere i prodotti migliori e distinguerli dalle imitazioni.
Secondo il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, negli ultimi anni si sono diffuse (soprattutto su internet) leggende metropolitane sui prodotti di origine animale che hanno provocato allarmismi ingiustificati e scetticismo.
In un settore delicato come quello della salute e dell’alimentazione, queste notizie hanno avuto una risonanza fortissima, portando molte persone a cambiare completamente il proprio regime alimentare fino ad escludere intere categorie di prodotti dalla propria dieta.
Il veganismo, sviluppatosi a partire dal movimento vegetariano intorno agli anni ‘40, prevede l’eliminazione di qualunque prodotto di derivazione animale, oltre al rifiuto di qualsiasi forma di sfruttamento degli animali in ogni dimensione della vita quotidiana.
Dal punto di vista alimentare, si tratta di una scelta radicale, che comporta la rinuncia ad uno stile alimentare ricco come quello indicato dalla dieta mediterranea, modello nutrizionale riconosciuto tra i più sani ed equilibrati. Che ora, fortunatamente, sta riprendendo piede in Italia