21
Nov
Un’alimentazione sana, lo sappiamo, aiuta a prevenire molte malattie, ma ciò che spesso si sottovaluta è l’importanza della dieta nella vita delle persone affette da patologie croniche e non.
In California è stato recentemente avviato un progetto che aiuta i pazienti che non possono prendersi cura del proprio regime alimentare o non sanno come farlo, fornendo loro pasti vari ed equilibrati.
L’iniziativa, lanciata dalla Food Is Medicine Coalition, si propone di migliorare la salute dei cittadini e ridurre i costi del sistema sanitario.
Il programma-pilota è stato promosso dal senatore Ben Allen, che, sicuro del successo di questa proposta, si augura che diventi un esempio anche per altri Paesi, sulla scia di una crescente attenzione in ambito medico nei confronti delle proprietà curative del cibo.
Il progretto di educazione alimentare, concretamente, finanzia sei organizzazioni no-profit che si occupano di consegnare pasti a domicilio a pazienti che devono seguire diete specifiche, oltre a fornire l’assistenza periodica di medici e nutrizionisti per monitorare le loro condizioni.
L’idea di Allen ha guadagnato una certa risonanza dopo la pubblicazione di uno studio scientifico che ha messo in luce i risultati positivi ottenuti da un’organizzazione di Philadelphia con un progetto analogo. La ricerca ha evidenziato come i pazienti ai quali erano stati prescritti i pasti avevano inciso sulla spesa sanitaria il 50% in meno rispetto agli altri e anche i loro periodi di degenza erano decisamente inferiori.
Scegliere cibo di qualità e fornire all’organismo tutti i macronutrienti di cui ha bisogno (carboidrati, proteine e grassi, in misura variabile a seconda delle proprie esigenze) è fondamentale per mantenere un buono stato di salute, ma non solo. Karen Pearl, a capo di una delle associazioni coinvolte nel progetto californiano, ha sottolineato che troppo spesso non si considera il ruolo del cibo nella vita di chi deve affrontare delle cure.
Per i pazienti affetti da cancro, per esempio, la perdita di appetito può portare a uno stato di malnutrizione, che indebolisce e debilita l’organismo. Proprio per questo, è fondamentale che l’alimentazione inizi ad essere considerata una priorità sia dai pazienti che dai medici che li seguono nel percorso verso la guarigione.