21
Nov
A causa del coronavirus lo smart working è entrato di prepotenza nelle nostre abitazioni, costringendo aziende e lavoratori (perlomeno quelli dei settori in cui è possibile) ad attrezzarsi con tutti i device del caso e a familiarizzare in tempi rapidi con una forma di lavoro da casa spesso diversa dalla classica giornata in ufficio. E questo è successo non solo ai più grandi: anche bambini e ragazzi hanno sostituito la frequentazione delle lezioni in classe con più o meno improvvisate sessioni di didattica a distanza.
Il cambio di modalità di lavoro comporta un adattamento anche delle altre usanze che costellano la nostra routine quotidiana, comprese le nostre abitudini alimentari. Vediamo allora come alimentarci in maniera corretta durante lo smart working con alcuni esempi concreti. Per esempio, durante la scrittura di questo articolo – rigorosamente redatto a distanza – non è stato divorato alcuno snack.
Abbiamo già trattato sul nostro blog alcuni consigli per evitare la sedentarietà e mangiare in modo salutare durante la quarantena. Vediamo però ora nel dettaglio come curare l’alimentazione dello smart worker e cosa cambiare rispetto a quando mangiamo al lavoro.
Una delle principali differenze con la tradizionale giornata lavorativo è ovviamente dover rinunciare al pranzo in ufficio. Se siamo fautori della schiscetta ed eravamo abituati a preparare il pranzo da portare al lavoro la sera prima o la mattina presto, non perdiamo l’abitudine di mangiare sano a metà giornata: continuiamo a mettere la stessa attenzione nella preparazione del pranzo, scegliendo alimenti genuini e variando il più possibile la dieta, evitando di ricorrere a piatti pronti confezionati. In più abbiamo l’immenso vantaggio di poter cucinare comodamente a casa nostra all’ora di pranzo: approfittiamone per provare nuove ricette!
Se invece siamo abituati a mangiare un panino o un’insalata al volo in ufficio, oppure a unirci a colleghi o clienti per pranzi di lavoro al ristorante, lo smart working può essere l’occasione per dedicare il giusto tempo alla scelta e preparazione del pasto. Mettiamoci cura, amore e attenzione e anche la qualità dell’alimentazione migliorerà: riscoprire il piacere di cucinare rende felici.
Ci sono poi altri due vantaggi del lavoro a casa anziché in ufficio. Il primo è che tra le mura domestiche non corriamo il rischio di imbatterci in nessun distributore automatico di snack e merendine, il che significa addio spuntini con cibo poco salutare e ricco di zuccheri e conservanti: facciamo pure una bella pausa caffè a metà mattina, ma magari gustiamoci un bel frutto fresco di stagione.
Il secondo vantaggio alimentare dello smart working è nella possibilità di fare colazione con calma. Non dobbiamo uscire di casa per andare in ufficio, quindi possiamo dedicare più tempo al primo pasto della giornata, che spesso i nutrizionisti indicano come il più importante: una colazione nutriente e ben bilanciata, magari con l’aggiunta di un alimento salato come per esempio il Prosciutto Cotto, aiuta il nostro organismo a “carburare” bene sin dal primo mattino e fornisce i nutrienti essenziali indispensabili per il fabbisogno giornaliero del nostro organismo.
Detto del cambiamento delle abitudini alimentari in regime di smart working, cosa possiamo mangiare per evitare di ingrassare durante la quarantena? Per rispondere a questa domanda ci basiamo sui consigli della nutrizionista Stefania Ruggeri, che lavora presso il Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione (CREA) del governo italiano.
La nutrizionista ci consiglia di consumare frutta e verdura di stagione, unendole soprattutto in insalata, e in particolare di scegliere gli alimenti con vitamina C, che aiutano a rinforzare il sistema immunitario (clicca qui per scoprire come aumentare le difese immunitarie con il cibo): kiwi, arance, frutti di bosco, mandarini insalata di pomodori e rucola, cavolfiori e broccoli cotti al vapore per conservare la vitamina C.
Esistono studi che hanno dimostrato come gli eccessi alimentari siano differenti in base al sesso: le donne amano i dolci, mentre gli uomini rischiano di consumare troppi grassi. In entrambi i casi, teniamoci lontano dalle tentazioni – cioè dal frigorifero o dalla dispensa – o meglio ancora eliminiamole alla base: è sufficiente evitare di comprare cibi ipercalorici e troppo zuccherati.
Mangiare colorato, afferma la nutrizionista, ci aiuta a migliorare l’umore con il cibo (scopri di più sugli alimenti del buonumore): scegliamo pertanto alimenti dai colori accesi e invoglianti, ricorrendo ancora a frutta e verdura che offrono le tinte più svariate, per costruire una dieta più allegra. Per esempio, i prodotti dell’orto di colore arancione contengono vitamina A: dalle arance alle zucche.
Se non ora quando? Sfruttiamo al meglio il tempo libero che abbiamo a casa e facciamolo fruttare ai fornelli, provando nuovi piatti e nuove ricette. E scopriamo abbinamenti inconsueti: per esempio, la frutta secca è un ottimo ingrediente da combinare a moltissimi cibi (mandorle, noci, pistacchi) ed è anche salutare perché contiene selenio.
La Bresaola della Valtellina IGP è un alimento perfetto per chi lavora in smart working e necessita di un’alimentazione sana e bilanciata. Con il suo apporto proteico, vitaminico e di sali minerali ed essendo un salume povero di grassi, la Bresaola si conferma ingrediente irrinunciabile anche per la pausa pranzo a casa, proprio come in ufficio. E poi, oltre ad essere squisita, il vero vantaggio della Bresaola valtellinese è la sua versatilità: si può cucinare e proporre in tantissimi modi diversi. Scopri tutti gli abbinamenti possibili con la bresaola.