03
Feb
Italia e Svizzera non sono poi così distanti, e per arrivare dall’una all’altra non è necessario passare da una dogana. Sono numerosi i passaggi alpini che collegano e separano le due nazioni: uno di questi è rappresentato dal Passo di Val Viola, in Alta Valtellina, che congiunge le due vallate – una italiana e una svizzera – che portano lo stesso nome: Val Viola, appunto.
Il nostro percorso parte da Arnoga, sopra Bormio sulla strada per Livigno, percorre tutta la Val Viola italiana fino a raggiungere il passo a quota 2455 metri. Un eventuale prolungamento dell’itinerario può essere la successiva discesa nella valle elvetica, fino a raggiungere lo scenografico lago Saoseo in Valposchiavo.
Lasciamo l’auto in località Arnoga, dove proprio sul tornante in prossimità dell’albergo si addentra sulla sinistra una strada sterrata – aperta anche alle auto – che procede per i primi km in un fitto bosco di abeti. Sbuchiamo in una radura che ospita le baite di Campo (1938 m) e ci offre una bella vista panoramica sui ghiacciai della Cima Piazzi. Superato un torrente e ignorato il sentiero per il passo di Vallaccia, arriviamo dopo breve tempo al parcheggio di Altumeira e al ristoro posto poco oltre.
Qui ignoriamo il Sentiero Italia, che procede verso vette più elevate in direzione Livigno, e seguiamo il percorso n. 209 in direzione Val Viola: la pendenza non è eccessiva e il bellissimo panorama mitiga la nostra fatica.
Poco più avanti incontriamo un bivio: a sinistra una strada scende verso il rifugio Dosdè, a destra invece – dove restiamo noi – si sale ancora. Dopo un piccolo strappo una visione ci rincuora: in fondo a sinistra iniziamo a intravedere la sagoma rossa del rifugio di Val Viola. Prima di lui, un bacino d’acqua cattura la nostra attenzione: è il Lago di Val Viola, a quota 2267 metri, ed è il più grande degli specchi d’acqua di questa vallata.
In breve tempo e dopo aver attraversato il fiume Viola su un ponticello in legno raggiungiamo il rifugio. Qui i cartelli ci forniscono le indicazioni per proseguire in direzione del Passo di Val Viola: in poco più di mezz’ora e con uno sforzo reso agevole da numerosi tornanti, ci arrampichiamo sino ai 2455 metri del valico, dove possiamo trovare il ceppo che segnala il confine italo-svizzero e, se in base alla stagione, qualche residuo della neve caduta nei mesi più freddi.
Vista la temperatura piuttosto rigida del passo, possiamo a questo punto ridiscendere verso il rifugio oppure proseguire nella discesa in terra elvetica e, in 45 minuti, arrivare al Lagh da Val Viola posto sul versante svizzero.
Una volta scelta e raggiunta la meta, sfoderiamo il nostro cibo preparato per un picnic in alta quota: un panino farcito con ingredienti di montagna come lo Speck Menatti, stagionato per almeno quattro mesi e affumicato con l’utilizzo di legno di faggio, funghi porcini e formaggio fontina. La bontà del vostro spuntino si abbinerà benissimo alla bellezza del panorama che vi circonda. Buon appetito!