03
Feb
La Valtellina possiede luoghi capaci di far riappacificare con il creato e di sentirsi un tutt’uno con la natura, anima e corpo. La località di Trivigno sopra Tirano, con la sua natura incontaminata, è uno di questi: che sia verdeggiante nei mesi estivi o ricoperta di neve in quelli invernali, infonde una sensazione di pace e serenità a chi cammina nei suoi boschi. Noi vi proponiamo di farlo con le ciaspole ai piedi, per raggiungere uno dei punti più panoramici in provincia di Sondrio: la cima del Monte Padrio.
Per raggiungere Trivigno in inverno è necessario recarsi ad Aprica salendo, per chi si trova in Valtellina, dalla strada statale 39 del Passo dell’Aprica che si imbocca a Tresenda (chi proviene da Tirano o dall’alta Valtellina può imboccarla dall’abitato di Stazzona di Villa di Tirano): attraversato tutto l’abitato di Aprica, all’inizio della discesa verso la Valle Camonica, si imbocca sulla sinistra la strada che sale verso Trivigno passando per la località Pian di Gembro, ameno paradiso per chi pratica lo sci di fondo.
Una volta raggiunta Trivigno, superiamo la chiesetta di San Gaetano e saliamo fino a raggiungere il parcheggio in prossimità della ex colonia estiva, nello spiazzo da cui parte la pista ad anello per lo sci di fondo. Qui troviamo anche un cartello con le indicazioni sui sentieri per ciaspole nei dintorni di Trivigno. Ciaspole ai piedi, ci incamminiamo a bordo strada lasciandoci alle spalle il tratto percorso in auto, ma dopo una decina di minuti imbocchiamo una pista innevata che si inoltra nel bosco alla nostra sinistra, proponendo subito una salita non troppo faticosa: aiutiamoci con gli appositi bastoncini per ridurre lo sforzo, che comunque si attenua quando sbuchiamo in una radura. Se la neve è caduta abbondante, potremo gustarci la visione di un bianco spiazzo circondato da una folta vegetazione anch’essa innevata.
Una volta riprese le forze, prendiamo verso destra il sentiero battuto, proseguendo la salita verso i 2153 metri del Monte Padrio, circondati dal bosco che via via si dirada progressivamente. Sbuchiamo così sull’anticipima del monte: da qui solo un tratto in falsopiano ci separa dalla cima del Monte Padrio, facilmente riconoscibile per la presenza di una croce e di una centralina di rilevamento dell’inquinamento. Dalla quota iniziale di 1780 metri di Trivigno abbiamo superato un dislivello di quasi 400 metri.
Gustiamoci la sensazionale vista che offre il Monte Padrio: da questa sommità, in caso di giornata con cielo limpido, possiamo letteralmente dominare con lo sguardo numerose vallate alpine della zona, dall’Adamello al Bernina fino alle vette del lago di Como, mentre in basso sotto di noi possiamo ammirare la Valtellina nella sua estensione da Berbenno a Sondalo e la Valle Camonica. Ma gustiamoci anche la bontà dello Speck Menatti, che può saziare la nostra fame con genuinità e senza l’impiego di glutine né di derivati del latte. Il nostro panino odierno è farcito con due cibi che si sposano alla perfezione con lo Speck: la robiola, formaggio fresco delicato, e una crema di carciofi che può essere preparata facilmente a casa oppure acquistata. Buon appetito!