03
Feb
L’itinerario che proponiamo oggi ci porta in alta Valle, e precisamente al Passo dello Stelvio. A pochi chilometri di distanza da Bormio, questo passo che collega la Lombardia con il Trentino è una meta molto gettonata sia in inverno, sia in estate, ed è sicuramente noto a tutti gli appassionati di ciclismo e non. Con i suoi 2757 metri di altitudine, il Passo dello Stelvio si aggiudica un posto tra i passi più alti d’Europa. Paesaggio suggestivo già quando lo percorriamo in automobile, è anche un punto di partenza strategico per accedere a dei sentieri molto interessanti che conducono a luoghi di grande rilevanza storica.
Tempo necessario: 3 ore
Dislivello: 380 m
Difficoltà: E
Percorriamo la Statale 38, chiamata appunto dello Stelvio, fino al passo omonimo e lasciamo qui la nostra vettura per incominciare questa camminata di circa 3 ore che, passando per la cima delle Tre Lingue, ci fa scendere verso la dogana italiana per poi risalire nuovamente verso il passo dello Stelvio. Il nome della cima deriva proprio dalla posizione geografica strategica che occupa: una volta, infatti, si trovava sul confine di tre nazioni: il Regno d’Italia (la Valtellina), la Confederazione Elvetica (il Canton Grigioni) e l’allora potente impero Austro-Ungarico (il Süd-Tirol). Qui si incontravano, quindi, tre diverse lingue, ossia l’italiano, il tedesco e il romancio.
Dopo aver lasciato l’automobile, saliamo seguendo le indicazioni che portano al rifugio Garibaldi, che si trova poco sopra, a 2845 metri. Qui troviamo una serie di cartelli che indicano le diverse mete raggiungibili, come Cancano e l’alpe Muranza. Noi imbocchiamo il sentiero che conduce verso il passo Umbrail e la bocchetta della Forcola. Questa mulattiera scende, grazie a una serie di tornanti, costeggiando il confine italo-svizzero, portandoci fino alla Dogana Elvetica, che si trova nei pressi del giogo di Santa Maria, un passo altrettanto importante, soprattutto storicamente, in quanto collegava le diverse nazioni confinanti. Da qui continuiamo con la nostra discesa che conduce verso la dogana italiana, la IV Cantoniera, e ben presto ci ritroviamo sulla Statale 38.
Ora non ci resta che risalire verso il passo seguendo la strada, e goderci una meritata pausa con la Coppa Menatti davanti a questo magnifico panorama dove la bellezza della natura si fonde con il genio e impegno dell’uomo che ha permesso la creazione di una strada che, grazie ai sinuosi tornanti, si integra perfettamente con lo sfondo alpino.
Il panino che vi consigliamo per il pranzo al sacco di oggi propone un abbinamento inusuale ma golosissimo. Prendiamo una ciabattina, dividiamola a metà e spalmiamo un velo di salsa rosa. Aggiungiamo la Coppa Menatti affettata sottilmente e poi un paio di fichi tagliati a pezzetti. Chiudiamo il panino e godiamoci una pausa gustosa ad alta quota!