03
Feb
Ci sono dei luoghi che sono teatri naturali di appuntamenti con la storia: la Val Saiento, in media Valtellina, è uno di questi. Collocata sopra Tirano sul versante retico, rappresentava un punto di passaggio abbordabile verso la confinante Svizzera: fu per questo che il generale Cadorna, non fidandosi della neutralità elvetica, ordinò la costruzione di sentieri militari per presidiare la piana di Schiazzera. E fu proprio per la sua posizione strategica e di passaggio che la Guardia di Finanza vi eresse una caserma, ora diventata rifugio, che serviva a sventare il passaggio dei contrabbandieri da e verso la Val Poschiavo. Oggi possiamo raggiungere questo luogo intriso di storia con un’escursione a piedi che, in poco più di 3 ore, ci porta fino ai bellissimi laghetti alpini di Schiazzera.
La nostra escursione a piedi parte non da Tirano, ma qualche centinaio di metri più in alto: saliamo infatti dalla cittadina aduana in direzione Baruffini, che superiamo, fino ai 1389 metri di altitudine della frazione Pra’ Baruzzo (potremmo anche arrivare a piedi fino a qui, ma preferiamo risparmiare un po’ di fatica).
Lasciata l’auto, ci incamminiamo lungo la strada sterrata che sale in direzione alpe Ghiaccia: siamo sul Sentiero Italia, precisamente sul percorso di collegamento tra la Val Saiento e la Val Grosina e che tocca i rifugi Schiazzera e Malghera.
Raggiungiamo abbastanza agevolmente l’alpe Ghiaccia e poi la località Prati di Sovo, a quota 1727 metri, da dove parte la mulattiera militare che porta a Pra’ Sovo e poi prosegue verso nord. Seguiamo questo tracciato, che alterna tratti di ascesa ad altri più pianeggianti, fino a toccare quota 2211 metri: ci troviamo al di sopra della piana su cui – anche se non lo possiamo vedere – è ubicato il rifugio Schiazzera. Dobbiamo pertanto abbassarci, staccandoci dal Sentiero Italia in prossimità di un bivio ben segnalato, e scendere verso i 2080 metri del rifugio.
Riposiamoci quanto basta per riprendere le forze, resistiamo alla tentazione di un (peraltro ottimo) pranzo nella ex caserma e riprendiamo il cammino in direzione dei laghi di Schiazzera: ci vorrà poco meno di un’ora, lungo un sentiero non impegnativo che parte proprio dal rifugio e termina presso lo scenografico specchio d’acqua collocato a quota 2396 metri, con sullo sfondo l’imponente cima del monte Masuccio.
È qui, tra i rododendri e i pascoli, che potremo finalmente distenderci e consumare il nostro meritato pranzo. Per ristorarci dalla fatica vi proponiamo un panino farcito con Salame Milano Menatti, frutto di una stagionatura di minimo 2-3 mesi: abbinate le fette di salame con insalata, noci e miele e adagiatele su un panino spalmato con un formaggio molle tipo robiola. Un trionfo di sapori si sprigionerà nel vostro palato, mentre il fantastico panorama della Val Saiento vi addolcirà l’anima.