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I dati del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2019 parlano chiaro: nel corso dell’ultimo anno, chi ha viaggiato in Italia lo ha fatto prevalentemente per scoprire la ricchezza di tradizioni alimentari delle nostre regioni. Nel 2018, infatti, l’interesse nei confronti delle esperienze turistiche legate al cibo è cresciuto del 48%.
L’enogastronomia è sempre stata una delle carte vincenti dell’offerta turistica del nostro Paese, ma negli ultimi anni questo settore ha registrato successi sempre maggiori.
Il merito va a chi ha saputo valorizzare le produzioni di eccellenza del territorio, ma anche a una comunicazione efficace delle tradizioni, della storia e dell’artigianalità che stanno dietro ad ogni prodotto tipico.
Sono sempre di più, dunque, coloro che scelgono la meta delle proprie vacanze anche in base alle occasioni di degustare cibo di qualità, vedere con i propri occhi la filiera produttiva e incontrare produttori ed esperti.
Il Rapporto sul Turismo Enogastronomico, promosso da World Food Travel e dall’Università di Bergamo, svela il ritratto di chi mette l’enogastronomia al centro delle proprie esperienze di viaggio.
Il turista enogastronomico tipo viaggia generalmente in coppia e proviene prevalentemente dal Sud Italia. Per quanto riguarda l’età, sono coinvolte sia la generazione X (cioè i nati tra il 1965 e il 1980) che quella successiva dei Millennials, che si rivelano particolarmente interessati all’universo del cibo di qualità.
Quando sceglie la meta del suo viaggio, il turista enogastronomico cerca il cosiddetto “paesaggio enogastronomico”, ovvero l’insieme di cultura, persone, ambiente e prodotti tipici che caratterizzano un territorio. Le attività che predilige durante la vacanza sono degustazioni e visite ai mercati locali (82%), ai ristoranti storici (72%), alle aziende agricole (62%) e alle cantine (56%), come quelle valtellinesi, che ogni anno attirano moltissimi turisti, anche stranieri.
I pacchetti a tema enogastronomico dedicati all’Italia, infatti, trionfano anche all’estero. Non c’è da stupirsi: il nostro Paese offre ben 825 prodotti a Indicazione Geografica, 5056 prodotti agroalimentari tradizionali, oltre 23000 agriturismi, più di 100 musei tematici dedicati al gusto e 173 strade del vino e dei sapori.