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Ott
Il Prosciutto di Parma D.O.P. conferma le sue doti di bontà e prelibatezza rinomate in tutto il mondo guadagnandosi la nomination tra i 50 migliori piatti del mondo, secondo una classifica stilata dalla CNN.
Certo, gli americani non brillano per la loro cultura culinaria e spesso questo tipo di graduatorie sono eccessivamente onnicomprensive e tendono a mettere in secondo piano la genuinità degli alimenti che vanno a classificare; tuttavia, è particolarmente significativo il fatto che anche negli States un prodotto tipico della tradizione italiana sia riconosciuto come eccellenza a livello mondiale e riesca ad inserirsi nelle preferenze degli intervistati al fianco di cibi thailandesi, indonesiani e di altre culture culinarie molto diverse da quella mediterranea.
L’emittente televisiva statunitense ha lanciato un sondaggio tra i propri lettori e le risposte sono state oltre 35mila: si tratta pertanto di un campione numericamente rilevante, anche se non strutturato né rappresentativo. Agli utenti la CNN ha chiesto di votare i loro cibi più amati: ecco i risultati.
Nella classifica dei migliori 50 piatti del mondo figurano numerose specialità tipiche ormai diffuse in tutto il pianeta ma ancora considerate peculiari di un certo Paese, come il sushi giapponese, l’hamburger di origine tedesca, lo sciroppo d’acero canadese, le fajitas e i tacos messicani, il kebab della Turchia. Tra queste pietanze, che si possono gustare nei più disparati ristoranti ma che nella loro versione originale hanno il loro sapore più autentico, rientra anche la pizza napoletana, uno dei tre cibi italiani premiati dagli americani in questa graduatoria.
Gli altri due sono le lasagne, di cui la CNN esalta la semplicità abbinata al gusto, e appunto il Prosciutto Crudo di Parma D.O.P.: i lettori l’hanno premiato per la sua versatilità, ricordandone gli abbinamenti con pizza, melone, grissini e insalata, e per il suo sapore inconfondibile. L’eccellenza italiana nei salumi trova sempre più risposte positive oltreoceano: una buona notizia per tutti i produttori agroalimentari.