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Nov
Lo scorso giugno ASSICA, l’Associazione degli Industriali delle Carni e dei Salumi, ha presentato in assemblea a Roma alcuni dati relativi al segmento di mercato di competenza nell’anno 2016. Il buon andamento del settore era sostanzialmente una certezza, viste le rilevazioni precedenti che davano segnali confortanti in tal senso, ma a sorprendere tutti è stata la notizia del sorpasso dell’export italiano nei confronti di quello tedesco.
Fino al 2015, infatti, era la Germania ad essere il maggiore esportatore di prodotti di carne trasformati al mondo e si trattava di un primato assai consolidato, ribadito di anno in anno. I dati relativi al 2016 hanno però segnato un’inversione di tendenza: con una somma complessiva di 1,4 miliardi di euro nell’anno l’export italiano di salumi e carni trasformate si attesta in cima alla classifica, superando anche il mercato tedesco.
A conferma di questo risultato, il fatto che la Germania ha aumentato del 4% gli acquisti dall’Italia, preferendola rispetto ai produttori spagnoli, in calo del 3%. Decisivo nella battaglia dei salumi il campo di combattimento rappresentato dal mercato francese: qui i prodotti tedeschi hanno perso decisamente terreno, facendo segnare un significativo -7% rispetto all’anno precedente, mentre quelli italiani hanno guadagnato contestualmente un +7%. Questi numeri certificano che, almeno nel corso del 2016, i francesi preferiscono i salumi made in Italy.
A trainare la crescita delle esportazioni di salumi italiani è stato, secondo i dati ISMEA, il settore dei prosciutti stagionati, che nel 2016 hanno generato un fatturato di 692 milioni di euro. A seguire, ottimi dati per l’export di salami e insaccati (417 milioni di euro) e prosciutti cotti (134 milioni di euro). Dal punto di vista geografico, invece, si registra un incremento delle richieste di prodotti italiani da parte di Paesi extra-UE: Giappone (+20%) e Brasile (21%) sono i mercati dove si registrano le crescite più importanti, a testimonianza del sempre maggiore apprezzamento dei prodotti made in Italy in tutto il mondo.
Raffaele Borriello, direttore generale dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) ha espresso tutta la propria soddisfazione: "I salumi italiani vincono il confronto competitivo, pur posizionandosi su una fascia alta di prezzo".