31
Ott
Alla fiera-congresso Alimentaria, che si è tenuta recentemente a Barcellona, si è parlato del cibo del futuro. Oltre alle sezioni dedicate agli alimenti in via d'estinzione, hanno catturato l'attenzione del pubblico le proposte per l'alimentazione che verrà. Marius Robles, della compagnia di gastronomia digitale Reimagine Food, ha spiegato come il cibo sia destinato a cambiare notevolmente nei prossimi anni, seguendo la rapida evoluzione delle tecnologie che accompagneranno l'acquisto e il consumo dei prodotti, ma anche la loro produzione.
Dalla patria del jamòn serrano arrivano notizie sui salumi del futuro. Niente insaccati e prosciutti veri e propri, ma preparati liofilizzati con i quali si produrranno salumi dall'aspetto inedito.
Ci saranno anche snack innovativi pensati per gli sportivi: spuntini e finger food di salsiccia, salame e lonza ricchi di proteine, con un packaging pensato per chi li porterà con sé durante l'allenamento.
In generale, la tendenza sembra quella di privilegiare l'aspetto salutare dell'alimentazione. I nuovi salumi, così come gli altri alimenti presentati ad Alimentaria, hanno un ridotto apporto di sale, zucchero e grassi. Abbondano, inoltre, le proposte senza glutine e lattosio per venire incontro alle esigenze dei numerosi consumatori che soffrono di intolleranze.
Dagli spuntini sferici al gin tonic fino alla pizza al Kit Kat presentata da Nestlè, sono molte le proposte che hanno stupito visitatori ed esperti del settore.
Passando al mondo degli ortaggi, ha fatto notizia un nuovo pomodoro dalla buccia marrone, il Kumato, che viene già utilizzato dagli chef spagnoli e che forse troveremo presto anche in Italia.
Un prodotto su cui sia ecologisti che enologi avrebbero da ridire è il vino in monoporzione, commercializzato in calici di plastica, con una chiusura simile a quella dei barattoli dello yogurt.
Insomma, il cibo del futuro non sembra sempre "smart" come viene definito. Se è vero che le novità presentate sono decisamente d'effetto, è altrettanto vero che forse è stata privilegiata l'innovazione a tutti i costi rispetto ai temi della stagionalità e della produzione responsabile, che in questo periodo storico non possono essere ignorati.