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Chi almeno una volta ha ceduto alla curiosità di provare la famosa english breakfast si sarà imbattuto, insieme agli immancabili funghi alla piastra, uova strapazzate, fagioli in salsa di pomodoro e toast, in un assortimento di salumi con cui gli inglesi amano iniziare la giornata: tipicamente la pancetta (affumicata e a strisce), ma anche gli altri suoi “cugini” stanno prendendo sempre più piede in Gran Bretagna. E non solo a colazione.
L’industria delle carni punta sull’export
Le carni italiane, infatti, vengono sempre più esportate al di fuori dei nostri confini: è quanto emerge da un’indagine condotta da Agrifood Monitor prendendo in considerazione un campione di 800 responsabili d’acquisto del Regno Unito, che ha messo in evidenza il crescente interesse dei consumatori d’oltremanica per i salumi.
Il Regno Unito è il primo mercato di importazione di salumi italiani: nel 2016 ne ha acquistato per un valore di 3,4 miliardi di euro, su un totale di 21 miliardi nel mercato mondiale. Le vendite delle carni italiane verso l’estero hanno fatto segnare un aumento del 75% negli ultimi 10 anni e questo, paradossalmente, è successo mentre i consumi interni calavano: i nostri connazionali mangiano sempre meno carne, passando dagli 80,4 kg consumati pro-capite nel 2005 ai 74,5 kg del 2015.
Le preferenze dei britannici
Diverso, evidentemente, è il discorso per i consumatori inglesi. La ricerca rileva una forte propensione all’acquisto di salumi: l’87% dei britannici negli ultimi 12 mesi ne ha infilato almeno uno nel carrello, il 57% di loro più di una volta a settimana. A differenza degli italiani i sudditi di Sua Maestà non sono così avvezzi a farsi servire al banco assistito e prediligono i prodotti preconfezionati, mentre la meta per effettuare tali acquisti è rappresentata tendenzialmente dai luoghi della GDO: ipermercati, supermercati, discount e convenience store.
Quali sono i salumi preferiti dai britannici? Il più amato (e conosciuto) è il prosciutto cotto, seguito dal prosciutto di Parma; al terzo e quarto posto si piazzano il salame Milano e la mortadella. L’italianità del prodotto costituisce una buona leva per la scelta dei salumi, intesa soprattutto in termini di tradizione, qualità e gusto. La maggior parte dei consumatori inglesi dichiara comunque di orientare i propri acquisti sulla base di prezzi e promozioni, del formato della confezione e delle informazioni che gli giungono da attività in-store o da amici e parenti.
Denis Pantini, direttore dell’Area Agroalimentare di Nomisma, ha dichiarato: “Circa un consumatore su due del Regno Unito acquista prodotti italiani e il suo profilo evidenzia caratteri evoluti determinati da un reddito medio-alto, un titolo di studio superiore e l’utilizzo di internet per la ricerca di informazioni sui prodotti alimentari”.