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I contenuti diffusi sui social network stimolano i consumatori a mettere nel carrello della spesa i prodotti capaci di gratificarli: lo dimostra la ricerca realizzata dal Censis in collaborazione con Conad e presentata a Milano durante il convegno “Miti dei consumi, consumo dei miti. L’immaginario collettivo motore di benessere e crescita economica”.
Il progetto sviluppato da Conad e Censis ha lo scopo di approfondire la relazione che si instaura tra le persone e le comunità (anche virtuali) di cui fanno parte, che inevitabilmente ha un impatto sui loro consumi quotidiani.
Gli utenti dei social, a quanto pare, sono sempre più orientati verso i prodotti che consentano loro di raccontare qualcosa di sé. Aumentano i consumi di prodotti senza lattosio, quelli con farine multicereali e in generale dei prodotti biologici e certificati.
Gli alimenti di qualità certificata, come i DOC, DOCG, IGP e IGT, sono sempre più apprezzati. Dai vini ai salumi, questi prodotti veicolano messaggi molto importanti. Chi li sceglie, infatti, si prende cura della propria salute, ma anche del territorio e della tradizione da cui provengono, che in questo modo vengono valorizzati e riconosciuti.
Se in Italia la formula del fast food non è sempre apprezzata, il mercato del “fast casual” è in crescita. Si tratta di una formula di ristorazione a metà tra il fast food e il ristorante: chi la propone, infatti, coniuga un servizio informale con materie prime di ottima qualità.
Anche il panino più semplice, infatti, se realizzato con ingredienti di eccellenza e salumi selezionati, può essere un vero e proprio piatto gourmet.
Anche in questo caso, i social fanno la loro parte: i marchi fast casual di maggiore successo sono molto attivi online. Spesso, infatti, si rivolgono al pubblico dei Millennials, particolarmente attento all’alimentazione, alla sostenibilità e alla tracciabilità del cibo che consuma.