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Ott
A dicembre dello scorso anno, i ministri Franceschini e Martina hanno proclamato il 2018 anno del cibo. Grazie a questa iniziativa, che è anche un omaggio allo chef Gualtiero Marchesi, recentemente scomparso, nei prossimi mesi verranno organizzati eventi di vario genere con l'obiettivo di valorizzare la ricca offerta enogastronomica del nostro paese.
In Italia, il buon cibo e il buon vino, insieme alle bellezze paesaggistiche, all'arte e alla storia, sono di casa. Lo dimostrano riconoscimenti internazionali prestigiosi, come l'inserimento della dieta mediterranea, dei paesaggi vitivinicoli del Monferrato e, di recente, dell'arte del del pizzaiuolo napoletano nella lista dei Patrimoni Culturali dell'Umanità stilata dall'Unesco.
Grazie alla collaborazione tra il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, quello delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Fondazione Qualivita e l'Istituto Treccani, è nato un interessante progetto editoriale che consentirà di promuovere la gastronomia italiana all'interno del territorio nazionale e all'estero. L'obiettivo è quello di lavorare sui grandi temi delle tre A: agricoltura, ambiente e alimentazione.
La Fondazione Qualivita fa parte del settore: è nata a Siena quindici anni fa per tutelare le filiere agroalimentari di qualità e le certificazioni come i marchi IGP e DOP, che rivestono una grandissima importanza nella tutela delle produzioni e dei consumatori.
Una novità assoluta, invece, è la partnership con Treccani. La casa editrice è nota come principale punto di riferimento nella diffusione della cultura ed è proprio per questo che si pone come protagonista di questa iniziativa.
Per "Treccani Gusto", enti e istituzioni collaboreranno alla realizzazione di prodotti editoriali divulgativi che raccoglieranno e renderanno accessibile a tutti l'immenso patrimonio gastronomico e culturale del nostro paese. Si tratta di un importante investimento per la promozione turistica italiana, in particolar modo a vantaggio delle realtà locali, che possono guadagnare visibilità grazie ai loro piatti tipici, come nel caso della Bresaola della Valtellina IGP, che Menatti si impegna a preservare come prodotto tradizionale di prima qualità.
Il conduttore televisivo Patrizio Roversi, che ha partecipato all'evento di presentazione del progetto, ha parlato del fenomeno dell'italian sounding, che abbiamo già incontrato (ve lo ricordate? Potete rileggere l'articolo qui. LINK). Secondo Roversi, l'imitazione dei prodotti italiani costituisce sicuramente un pericolo per le nostre specialità, ma può anche essere considerata una forma di popolarità, ovviamente da indirizzare nel modo giusto. Come? Attraverso progetti d'informazione come quello di Treccani, che aiutino a distinguere i prodotti originali dalle copie.
Come ha ricordato il Ministro Martina, non c'è sviluppo senza cultura. Ed è proprio la forza della cultura a consentire all'Italia di inserirsi in un contesto globalizzato senza mai rischiare di omologarsi. La lezione di Expo 2015 è chiara: il legame tra cibo, paesaggio, identità e cultura è la carta vincente del nostro paese.