alimentazione in dialisi: cosa mangiare
Alimentazione in dialisi e salumi: si possono mangiare?

Il consumo di carne e affettati nell’alimentazione dei dializzati

I consigli dietetici e le indicazioni alimentari per pazienti in dialisi sono molto importanti per tutti coloro che sono affetti da insufficienza renale. I pazienti dializzati, vale a dire coloro che iniziano la terapia finalizzata a ripulire il sangue da residui e scorie nocive in sostituzione dell’azione dei reni, si trovano improvvisamente a dover cambiare abitudini alimentari: se prima erano tenuti a osservare una dieta ipoproteica per problemi renali, con la dialisi possono adottare un regime alimentare più libero, ma sempre con alcuni accorgimenti necessari.

 

Cosa mangiare e cosa non mangiare in dialisi

L’alimentazione dei dializzati deve tenere sotto controllo l’introduzione di alcune sostanze nell’organismo, che non possono essere in eccesso poiché i reni non sono in grado di filtrarle ed eliminarle: i liquidi, il sale, il colesterolo e alcuni minerali come fosforo e potassio. Per questo motivo la dieta per la dialisi deve evitare il più possibile alimenti con elevato contenuto di sale, come per esempio salse e sughi pronti, formaggi, dado per brodo, alimenti sott’olio e i prodotti trasformati dell’industria alimentare ad alto contenuto di sodio, così come la frutta troppo acquosa e le bevande in genere (alcoliche e non alcoliche), limitando i liquidi a 750 cc al giorno.

Per ridurre potassio e fosforo è consigliabile limitare il consumo di frutti e verdure che li contengono in dosi elevate, come spinaci, zucca, meloni, noci, e anche il pesce d’allevamento che è ricco di fosforo, mentre per diminuire l’assunzione di colesterolo e tenerne sotto controllo il livello è opportuno evitare il tuorlo d’uovo, i grassi di origine animale come burro e panna e le carni più grasse. Anche i metodi di cottura sono importanti per ridurre i minerali contenuti negli alimenti: la bollitura è da preferire alla cottura al vapore, al microonde o in pentola a pressione.

 

I salumi nella dieta per dialisi: la piramide alimentare dei dializzati

Al di là di queste limitazioni particolari, la dieta per dializzati non comporta rinunce a specifiche categorie di alimenti ma predica un principio nutrizionale sempre valido: tutto si può mangiare, purché nelle giuste dosi e con la frequenza di consumo corretta. Prendendo a modello la piramide alimentare della dieta mediterranea, che rappresenta il regime nutrizionale più sano ed equilibrato (scopri perché), possiamo dunque tracciare uno schema di alimentazione per persone in dialisi che prevede:

  • alla base, 4-5 porzioni al giorno di cereali non integrali e derivati (pasta, pane, riso, prodotti da forno, semolino, ecc.);
  • 3 porzioni di proteine al giorno variando alimenti di origine animale (carni bianche, carni rosse, salumi, latte e derivati, pesce) e alimenti di origine vegetale (legumi);
  • 4 porzioni al giorno di frutta e verdura;
  • 2-3 porzioni al giorno di olio extravergine d’oliva come condimento;
  • saltuariamente, e solo in dosi limitate, dolci e snack.

 

Come risulta evidente, il consumo di carne e salumi in dialisi è ammesso per soddisfare il fabbisogno proteico quotidiano dell’organismo, ricordando il prezioso valore biologico delle proteine di origine animali (scopri di più sulle proteine nobili). Le persone in dialisi possono mangiare carne anche 2 o 3 volte alla settimana, mentre per salumi e affettati le porzioni settimanali consigliate sono una: i salumi da preferire in dialisi sono quelli a minore contenuto di sale, non insaccati e senza polifosfati, come per esempio la bresaola, il prosciutto crudo e il prosciutto cotto, ma anche la mortadella è un buon affettato per la dialisi.

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