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Il 26 novembre è la Giornata della carenza di ferro, una ricorrenza voluta per sensibilizzare all’importanza di questo elemento per il nostro corpo e la nostra salute. Scopriamo meglio perché il ferro è indispensabile e cosa possiamo fare per evitare squilibri e deficit.
La carenza di ferro è la causa principale dell’anemia più comune, ma anche senza sfociare in patologia può essere causa di disturbi: basti pensare che in Europa sono quasi 1 su 2 i bambini che soffrono di mancanza di ferro e che il 77% delle donne in gravidanza ha livelli di ferro non adeguati. L’anemia da carenza di ferro causa bassi livelli di emoglobina nel sangue e di conseguenza una circolazione di ossigeno non adeguata.
I sintomi della carenza di ferro più comuni possono manifestarsi sotto forma di:
Le possibili cause della carenza di ferro possono essere legate a condizioni particolari dell’individuo, come per esempio la gravidanza, l’allattamento o il ciclo – durante cui i livelli di ferro nell’organismo si abbassano – o da difficoltà di assimilazione e assorbimento del ferro, ma la più diffusa è la mancanza di ferro nell’alimentazione. È infatti proprio tramite il cibo che mangiamo che possiamo soddisfare il fabbisogno giornaliero di ferro, mediamente pari a 14 mg per le persone adulte.
Quando parliamo di ferro presente negli alimenti dobbiamo però distinguere tra due tipologie:
Gli alimenti che contengono ferro eme sono soprattutto quelli di origine animale, mentre il ferro non eme si trova in particolare nei cibi vegetali: ecco perché per assumere le dosi di ferro necessarie con la dieta quotidiana dobbiamo tenere conto anche del tipo di ferro contenuto negli alimenti che mangiamo.
Una dieta per il ferro basso deve prevedere il consumo di alimenti ricchi di ferro nel menu settimanale, e quanto più possibile contenenti ferro in forma eme per un maggiore assorbimento di questo minerale. I cibi ad alto contenuto di ferro sono: