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Nov
La carne artificiale o sintetica è la carne prodotta in laboratorio a partire da cellule staminali di origine animale – tratte cioè da animali vivi – che vengono coltivate all’interno di appositi bioreattori per costituire fibre e tessuti ed essere così utilizzate per la produzione di carne. Si tratta pertanto a tutti gli effetti di carne coltivata in laboratorio, il cui risultato finale è un prodotto che non è mai stato parte di un animale vivo pur essendo costituito al 100% da cellule animali.
Rispetto alla carne autentica proveniente da animali macellati, la carne artificiale ottenuta tramite biotecnologie alimentari non presenta sostanziali differenze organolettiche essendo composta da cellule e grasso animali, con addirittura la presenza di vasi sanguigni. Il gusto della carne sintetica, stando al giudizio dei pochi che al momento l’hanno potuta assaggiare, non è ancora assimilabile a quello della carne proveniente da allevamenti tradizionali, anche se i ricercatori stanno cercando il modo di perfezionare qualità della carne di laboratorio come colore, consistenza e sapore per renderle il più identiche possibile all’originale.
La grande differenza tra carne e carne coltivata – se escludiamo il metodo di produzione che da un lato risolve il problema etico della macellazione animale ma dall’altro non è così sostenibile come si può pensare – è l’assenza di ossa in quest’ultima: la carne artificiale è priva di osso e questo, pur aumentando la parte edibile di prodotto, può costituire un problema per l’utilizzo in cucina per determinate ricette. E poi ovviamente c’è il discorso dei costi: al momento il prezzo della carne sintetica è elevatissimo e la sostenibilità economica della produzione di massa sul mercato globale è ancora da verificare.
Veniamo alla questione più importante: gli effetti del consumo di carne artificiale sulla salute. Ebbene, la carne pulita (altro modo di chiamare la carne di laboratorio) viene addizionata artificialmente con i nutrienti presenti nella carne tradizionale (proteine, ecc.) per ottenere un prodotto con valori nutrizionali paragonabili a quelli della carne animale vera e propria. Tuttavia, nonostante questo, l’impatto sul metabolismo è diverso da quello osservato consumando cibo naturale, che è un complesso sistema di sostanze e processi intrinsecamente collegati e interagenti fra loro: perdere il legame con la naturalità degli alimenti, secondo i nutrizionisti, rappresenta uno svantaggio per la salute.
Inoltre è importante sottolineare che le carni prodotte artificialmente sono, al termine del ciclo di produzione, alimenti altamente processati, contenenti moltissimi additivi e conservanti e sottoposti a una lunga lavorazione industriale per poter conseguire l’aspetto e il gusto con cui vengono presentati. La carne proveniente da allevamenti di qualità, possibilmente italiani, con un sistema di controlli e rintracciabilità lungo tutta la filiera, è quindi oggi ancora la migliore carne possibile rispetto a quella che – per ora – possiamo continuare a chiamare fake meat.