30
Gen

Gli allarmi sul consumo di carne continuano a essere lanciati (o rilanciati) a intervalli costanti, mettendo l’accento ora sulla presenza di sostanze pericolose come nitriti e nitrati (scopri perché non bisogna avere paura dei salumi che contengono nitriti e nitrati), ora sulla contestata classificazione dell’OMS di salumi e carni rosse tra gli alimenti cancerogeni (scopri perché non è vero che i salumi sono cancerogeni).
Spesso queste notizie allarmistiche finiscono per mettere sotto accusa il mondo delle carni processate, senza però approfondire un concetto complesso e con diverse sfaccettature: facciamolo noi, in questo articolo.
Si definiscono carni processate quelle carni che sono state sottoposte a un processo di trasformazione industriale finalizzato ad alterare proprietà organolettiche come gusto, colore e sapore oppure a prolungare la durata e conservazione della carne.
Tra i processi di trasformazione della carne che la rendono carne processata troviamo alcuni dei procedimenti più comuni di lavorazione delle carni che sono alla base di prodotti con una lunghissima tradizione artigianale, come per esempio salumi, insaccati e affettati:
Quali sono le carni processate, di conseguenza? Stando alla definizione data dalla IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), dobbiamo includere tra le carni processate (o carni lavorate) tutte quelle che subiscono uno o più dei processi di trasformazione descritti:
La carne non processata è invece quella che non viene sottoposta ai processi di trasformazione tipici dell’industria alimentare e che hanno l’effetto di alterarne la composizione o la durata. Esempi di carni non processate sono:
Sulla base di questa classificazione è corretto affermare che anche salumi come prosciutto crudo, prosciutto cotto, speck e bresaola sono carni processate: eppure si tratta di autentiche eccellenze gastronomiche made in Italy, spesso riconosciute e garantite dai marchi DOP e IGP, che non costituiscono un rischio per la salute se consumate in dosi e con frequenze corrette, anzi sono alimenti raccomandati dai nutrizionisti all’interno di un regime alimentare sano e bilanciato come quello della dieta mediterranea.
Anche per il consumo di carne e salumi valgono le considerazioni fatte a proposito dei cibi iperprocessati: scopri di più