24
Ott
Secondo gli studiosi l’aspettativa di vita degli uomini è determinata da fattori genetici per il 20-30% e per il restante 70-80% da variabili ambientali. Tra questi ultimi rientra a pieno titolo anche l’alimentazione: uno studio internazionale ha infatti evidenziato che ciò che mangiamo ha effetti sulla salute ma anche sulla longevità. E il consumo di carne è collegato a una maggiore aspettativa di vita.
Pubblicata sull’International Journal of General Medicine, la ricerca è stata promossa da un team multidisciplinare di esperti provenienti da diversi Paesi e ha analizzato i consumi di carne nel mondo, per un totale di 175 nazioni prese in considerazione in tutti i continenti. Mettendo in relazione la longevità degli individui con il tipo di alimentazione, ciò che è emerso è una correlazione tra il consumo di carne e una aspettativa di vita più lunga, mentre questo non si verifica per chi mangia prevalentemente carboidrati da tuberi e cereali.
Lo studio, che ha il vantaggio di escludere dall’analisi altri fattori confondenti come per esempio obesità, livello di istruzione e benessere economico, sottolinea i vantaggi della carne rispetto ad alimenti di origine vegetale: la carne infatti possiede un elevato contenuto di proteine nobili, contenenti cioè gli amminoacidi essenziali (scopri di più), di vitamine del gruppo B e in particolare di vitamina B12 e dei più importanti sali minerali per l’organismo (ferro, zinco, selenio, fosforo). In conclusione, tutti gli elementi costituenti del corpo umano si ritrovano nella carne animale.
Mangiare carne – sottolineano gli studiosi autori della ricerca – è fondamentale per la crescita e lo sviluppo dell’individuo sin dall’infanzia, senza dimenticare il ruolo evolutivo del consumo di carne che ha favorito lo sviluppo del cervello dei nostri progenitori. Da più di 2 milioni di anni l’essere umano si è abituato a mangiare la carne degli animali che cacciava e il fatto che essa sia stata preponderante nella dieta dei nostri antenati per millenni ha influito sull’evoluzione genetica, morfologica e fisiologica dell’essere umano. Inoltre al consumo di carne si associa anche una minore mortalità infantile.
Le stesse diete vegetariane e vegane, che spesso si associano anche a uno stile di vita complessivo più sano in chi le pratica, cercano di sostituire i nutrienti della carne con il ricorso ad alimenti di origine vegetale alternativi alla carne (spesso ultraprocessati e poco sani): questo, tuttavia, non fa che confermare l’irrinunciabilità di questo alimento nella dieta, a patto ovviamente di consumare carne con moderazione, nelle giuste porzioni come da dettami della dieta mediterranea.