21
Nov
Che i regimi alimentari senza carne hanno controindicazioni per la salute lo afferma la maggior parte dei nutrizionisti, ma nuovi studi scientifici si spingono oltre e evidenziano tutti gli svantaggi delle diete vegane, che invece spesso vengono presentate come stili alimentari ricchi di benefici o addirittura portentosi. Così non è, anzi: scopriamo perché l’alimentazione vegana va contro la natura umana.
L’uomo è un essere onnivoro sin dall’alba dei tempi. Gli archeologi hanno dimostrato che quando 2,6 milioni di anni fa si affaccia in epoca preistorica l’Homo sapiens, il nostro più diretto progenitore, egli si nutre di alimenti di origine vegetale e animale: carne ovviamente, ma anche pesci, uova e frutti di mare (scopri cosa mangiò l’uomo del Similaun prima di morire). L’essere umano si è adattato geneticamente per ottenere nutrienti da entrambe queste fonti ed è scientificamente provato l’apporto nutrizionale della carne nell’evoluzione umana, in particolare nello sviluppo del cervello e delle facoltà cognitive.
Nell’evoluzione della specie umana, che ci ha portato fino a quelli che siamo oggi, la rinuncia al consumo di carne e il veganesimo rappresentano secondo gli esperti un’eccezione senza precedenti, in quanto mai prima d’ora l’uomo aveva rifiutato a priori di attingere a fonti di origine animale. Tuttavia la dieta vegana è una scelta innaturale, che contraddice la natura onnivora dell’essere umano e – soprattutto – presenta una serie di svantaggi in termini di carenze nutrizionali, con ripercussioni sul benessere e sulla salute degli individui. Non sono rari i casi, infatti, di vegani o vegetariani pentiti che dopo aver abbracciato uno stile alimentare senza carne o completamente vegetale avvertono un senso di innaturalità, quando non addirittura problemi di salute, e scelgono di tornare a essere onnivori.
La dieta vegana viene spesso dipinta come salvifica e benefica, capace di prevenire patologie di vario tipo e di proteggere da malattie cardiovascolari: tuttavia queste promesse non sono supportate da studi scientifici di qualità, ma da osservazioni empiriche che il più delle volte analizzano campioni non rappresentativi o poco significativi e si limitano a paragonare i regimi alimentari restrittivi con la dieta standard americana ricca di alimenti iperprocessati e di eccessi. Invece le ricerche più attendibili in campo scientifico e nutrizionale mettono in guardia sui principali rischi e pericoli della dieta vegana:
La soluzione è adottare uno stile alimentare bilanciato e sano, che non esclude il consumo di carne ma lo limita a quantità adeguate sulla base della piramide della dieta mediterranea e anche in termini di qualità, scegliendo alimenti di origine animale di sicura provenienza e qualità certificata, come i salumi italiani.