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Quando sentiamo parlare di mangiare bene, di adottare uno stile alimentare sano o di stilare tabelle alimentari quotidiane o settimanali, inevitabilmente ci imbattiamo nel concetto di dieta mediterranea: un termine ormai molto ampio e abusato, che rischia di perdere la propria specificità. Vediamo allora cosa si intende per dieta mediterranea e quali sono i suoi principi.
La dieta mediterranea è un regime alimentare – o forse è meglio definirlo come uno stile alimentare – considerato universalmente il principale responsabile della salute e longevità degli abitanti dei Paesi di queste zone. Si tratta di un modello di alimentazione basato su cibi e ingredienti di facile reperimento e coltivazione nel bacino del Mediterraneo, grazie alle particolari condizioni climatiche e ambientali.
Gli alimenti della dieta mediterranea sono perlopiù di tipo vegetale, ma questo tipo di alimentazione include anche cibi di origine animale come pesce e carne e non va pertanto a coincidere con un regime vegetariano e men che meno vegano. Nella piramide alimentare della dieta mediterranea vengono individuati i cibi da mangiare quotidianamente (frutta e verdura di stagione, legumi, olio d’oliva, latticini come yogurt e formaggi, cereali come pane integrale, pasta e riso), gli alimenti da consumare settimanalmente (pesce, uova, carne bianca, molluschi, dolci) e infine, al vertice della piramide, ciò che è raccomandabile mangiare solo mensilmente (carne rossa).
L’alimentazione mediterranea prevede il rispetto della stagionalità e disponibilità dei prodotti e dà molta importanza alle porzioni quotidiane dei cibi da consumare. Sulla base di queste indicazioni, il menù base giornaliero della dieta mediterranea prevede:
Tra gli alimenti della dieta mediterranea rientrano a pieno titolo anche le carni (sia carni bianche sia carni rosse) e i salumi, che del resto sono prodotti di carne trasformata presenti da secoli nelle abitudini alimentari e negli usi delle popolazioni mediterranee (scopri di più sulla storia dei salumi). Possiamo affermare che i salumi sono parte integrante del patrimonio culturale italiano, oltre che di quello gastronomico, e come tali sin da epoche remote sono regolarmente consumati nell’ambito del regime alimentare benefico e bilanciato poi riconosciuto come “dieta mediterranea”.
Il consumo di salumi previsto nella dieta mediterranea è su base settimanale e una porzione di salumi corrisponde a circa 50 g di prodotto affettato (clicca qui per scoprire quanto pesano le fette dei salumi), ovviamente tenendo conto anche del tipo di salume e delle sue proprietà nutritive: per questo motivo è consigliabile mangiare più spesso Bresaola della Valtellina IGP e Prosciutto crudo di qualità rispetto a pancetta o salame. Ciò che è importante sottolineare è comunque il ruolo nutritivo della carne e la sua importanza in un regime alimentare completo e variegato come quello previsto dallo stile mediterraneo, con i salumi che rappresentano una validissima alternativa alla carne stessa (in particolare la carne rossa) e alle altre fonti proteiche animali come uova e pesce.