Alimenti con grassi saturi e insaturi
La differenza tra grassi saturi e grassi insaturi

Le due tipologie di grassi e i loro effetti sul corpo umano 

La parola “grasso” può trasmettere l’idea di qualcosa di negativo e malsano, anche se in realtà quelli che noi chiamiamo grassi e che sono tecnicamente classificati come lipidi hanno delle funzioni molto importanti per il corretto funzionamento dell’organismo umano.

Cerchiamo quindi di fare maggiore chiarezza su cosa si intende con questo termine e quali sono le due principali tipologie di grassi.

 

Acidi grassi saturi e insaturi: cosa cambia?

Iniziamo specificando che esistono due tipi di acidi grassi: quelli saturi e quelli insaturi.

La differenza tra queste due molecole può essere intuita già osservando i loro nomi. I grassi saturi hanno dei legami doppi in quanto hanno saturato tutte le loro possibilità di legame e, proprio per questo, hanno una struttura molto rigida.

I grassi insaturi presentano invece legami singoli e sono quindi molto più fluidi.

Questa distinzione ci indica un aspetto fondamentale: i grassi insaturi sono più facilmente trasportati nel sangue e assorbiti dal nostro corpo, perché non sono densi quanto quelli saturi. Questo è infatti il motivo per cui i lipidi saturi sono da sempre definiti “cattivi” e dannosi per la nostra salute.

Oggi queste accuse non hanno più senso, dato che importanti ricerche, come lo Studio PURE (Prospective Urban Rural Epidemiological) pubblicato sulla prestigiosa rivista The Lancet, hanno riabilitato i grassi saturi e teorizzato che in realtà i veri responsabili di colesterolo, obesità e malattie cardiovascolari siano i carboidrati, se consumati costantemente in grandi quantità.

 

Alcuni esempi di grassi

I grassi insaturi sono da sempre considerati nutrienti amici della salute e infatti in questa categoria troviamo i famosi Omega-3, che hanno proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e sono grassi essenziali, cioè non possono essere sintetizzati dal nostro organismo e devono quindi essere necessariamente integrati con l’alimentazione.

Gli Omega-3 più importanti sono quelli a catena lunga, che ritroviamo solo nella carne e nei prodotti animali, e sono più assimilabili.

Anche i grassi saturi, come abbiamo già anticipato, svolgono un ruolo importante per il nostro organismo: compongono le membrane cellulari, gli ormoni steroidei e il colesterolo buono.

Il rischio di colesterolo alto è infatti più legato alla genetica che all’alimentazione e il nostro organismo produce comunque una certa quantità di colesterolo, che è necessaria al suo funzionamento.

Se scegliamo però una dieta eccessivamente povera di grassi e colesterolo rischiamo di peggiorare la situazione: il nostro corpo imparerà a produrre sempre meglio il colesterolo, fino a produrne una quantità davvero eccessiva e dannosa per la salute.

Il consiglio, quindi, è quello di scegliere sempre alimenti vari e ben equilibrati per diversificare quotidianamente la dieta e restare in forma.

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