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Nov
Ci risiamo: dopo il “liberi tutti” estivo, la seconda ondata di contagio da coronavirus ha imposto nuove misure restrittive via via più aspre, fino al Dcpm del 3 novembre che ha suddiviso l’Italia in regioni rosse, arancioni e gialle a seconda del livello di gravità della pandemia. Per milioni di persone questo ha significato il ritorno allo smart working e, nelle zone più colpite, al divieto di uscire di casa se non per ragioni di stretta necessità. Come reagisce il nostro organismo a questa situazione particolare? E come l’alimentazione può aiutare? Vediamolo insieme.
Il nuovo lockdown (chiamiamolo così anche se non si tratta di una chiusura totale come accaduto a marzo) arriva in un periodo in cui l’organismo deve già fronteggiare dei cambiamenti importanti: il passaggio dalla stagione estiva a quella autunnale (clicca qui per scoprire cosa mangiare in autunno) e quello ben più repentino dall’ora legale all’ora solare (scopri come cambia l’alimentazione di conseguenza). Alla riduzione delle ore di luce solare, delle temperature e delle giornate si aggiungono ora le preoccupazioni e il senso di isolamento indotti dall’obbligo di uscire il meno possibile e di lavorare da casa, con il conseguente cambio di abitudini alimentari.
Questa condizione ha importanti ricadute sull’equilibrio e sulla salute psicofisica delle persone, come dimostrato da alcune indagini sul campo. Se già durante i mesi autunnali ci sentiamo più stanchi e malinconici, l’incertezza della situazione contingente e lo stress da smart working accentuano la sensazione di spossatezza e capita più volte nel corso della giornata di percepirsi come privi di forze e di energia. In questo caso, come in moltissimi altri, il cibo gioca un ruolo importantissimo: se curata e gestita nel modo corretto, infatti, l’alimentazione può aiutare a risolvere i malesseri del momento e prevenire i mali di stagione; viceversa, una dieta trascurata o scorretta può avere l’effetto di accentuare il disagio fisico e psicologico che viviamo.
Ribadiamo ancora una volta che non esistono alimenti anti-covid scientificamente dimostrati, nonostante le recenti ricerche che hanno mostrato effetti benefici della quercetina e della lattoferrina (ne abbiamo parlato qui). Così come è importante sottolineare che il cibo non è considerato un veicolo di contagio del coronavirus se si adottano le più basilari precauzioni prima di manipolarlo (scopri di più in questo articolo). Curare l’alimentazione durante il lockdown e adeguare ciò che mangiamo al periodo climatico e storico che stiamo vivendo è tuttavia il modo migliore per preparare l’organismo a un eventuale contagio e prevenire le patologie più diffuse durante i mesi freddi.
Prima di capire cosa mangiare durante la pandemia, facciamo attenzione a come mangiare lavorando da casa: con lo smart working aumentano le possibilità di accesso al cibo e il rischio di fare troppi spuntini, ma anche la tendenza opposta a essere eccessivamente immersi nelle attività e non trovare il tempo di staccare. Ricordiamoci sempre di iniziare con una colazione nutriente e ricca di energia con anche un alimento salato (per esempio il Prosciutto cotto) e di avere come buone abitudini alimentari lo spuntino di metà mattina e la merenda a metà pomeriggio, privilegiando sempre cibi naturali, freschi e di stagione (scopri quali sono frutta e verdura di novembre) rispetto agli snack confezionati o alle bevande zuccherate.
A pranzo e cena è consigliato optare per alimenti con apporto proteico come uova, legumi, pesce, carne e salumi come la Bresaola valtellinese ricca di proteine, mentre i cibi con Omega3 (pesce, frutta secca, salumi come Speck e Pancetta) aiutano a mantenere alta la concentrazione durante la giornata. Meglio evitare cibi troppo calorici, che rischiano di appesantirci e di distrarci, e concederci il comfort food solo quando proprio non possiamo farne a meno: piuttosto scegliamo gli alimenti del buonumore più sani oppure, se cerchiamo un cibo salutare da sgranocchiare, la frutta e verdura autunnale che possiedono moltissime proprietà nutritive e anti-influenzali.
Leggi i consigli per la dieta dello smart working con la Bresaola della Valtellina IGP