21
Nov
I salumi sono fonti di proteine, e in particolare fonti di proteine animali. Ciò che oggi possiamo aggiungere con certezza è che sono anche fonti di proteine di qualità eccellente: lo attesta infatti il metodo DIAAS utilizzato dalla FAO per la misurazione della qualità proteica degli alimenti.
La FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, ha introdotto lo standard DIAAS per calcolare la qualità delle proteine alimentari in base alla loro digeribilità e soprattutto al loro contenuto di amminoacidi essenziali, che il nostro corpo non è in grado di sintetizzare autonomamente e deve quindi ricavare dall’alimentazione (DIAAS significa “Digestible Indispensable Amino Acid Score”).
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In base a questa formula, che assegna punteggio elevato alle proteine animali che hanno profilo amminoacidico completo e punteggi più bassi alle proteine vegetali, si classificano le proteine con DIAAS maggiore o uguale a 100 come proteine di alta qualità, in grado cioè di coprire il fabbisogno di amminoacidi essenziali dell’organismo e di essere facilmente digeribili e quindi assimilabili. Grazie allo standard DIAAS è dunque possibili confrontare fra loro le varie fonti proteiche.
Recentemente uno studio ha coperto una lacuna riguardante i valori DIAAS di alcuni prodotti di carne suina, fra cui vari tagli di maiale ma anche diversi salumi o insaccati: per esempio, il prosciutto crudo, lo speck, la salsiccia. Il punteggio DIAAS dei salumi analizzati è risultato sempre maggiore di 100, con oltre il 90% di digeribilità degli amminoacidi: questo significa che i salumi sono un’ottima fonte di proteine di qualità e forniscono all’organismo tutti gli amminoacidi essenziali che vengono assorbiti molto facilmente, e questo – afferma lo studio – vale sia per gli adulti sia per i bambini, il cui fabbisogno proteico è molto importante nella fase dello sviluppo.
Fra i salumi con qualità proteica più alta spicca in modo particolare il prosciutto crudo, che ha fatto registrare il punteggio DIAAS maggiore fra tutti i prodotti di carne suina (> 127). Questo è dovuto in primis alla particolare materia prima del prosciutto, che si ottiene dalla coscia suina dove è minore la concentrazione di collagene, tessuto connettivo e grasso intramuscolare; inoltre incide anche la lunga stagionatura dei prosciutti: durante la stagionatura infatti si verifica un processo di degradazione delle proteine, che vengono trasformate in composti aminoacidici a catena corta e diventano così maggiormente digeribili.