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La rivista internazionale Critical Reviews in Food Science and Nutrition ha pubblicato recentemente uno studio che mette in evidenza lo stretto rapporto tra il consumo di carne e la salute mentale, sostenendo che la presenza di carne e cibi animali nella dieta contribuisce a ridurre il rischio di depressione.
Chi mangia carne ha un maggiore benessere psicologico, chi invece la elimina completamente aumenta il rischio di ripercussioni sulla salute mentale. Una revisione sistematica su 18 diversi studi ha messo a confronto un campione di oltre 160mila individui di tutto il mondo (Europa, Nord America, Asia e Oceania) di età compresa fra 11 e 96 anni, uomini e donne, di cui la maggior parte (quasi 150mila) consumatori di carne e il resto vegetariani. I risultati emersi dicono che:
Emergono dunque, anche da altre indagini, diverse evidenze scientifiche a sostegno della correlazione fra la rinuncia alla carne e una maggiore predisposizione a stati depressivi, ansia e autolesionismo. Il perché è presto detto: i prodotti di origine animale contengono sostanze fondamentali per la salute mentale, di conseguenza è corretto affermare che abbiamo bisogno di carne per stare bene (senza ovviamente esagerare).
Il bisogno di carne dell’organismo riguarda da vicino anche il nostro cervello. Il contenuto proteico della carne e dei cibi animali è quello che più spesso viene messo in evidenza (gli amminoacidi essenziali delle proteine nobili animali che aiutano la crescita e riparazione muscolare), ma gli alimenti di origine animale e la carne in particolare contengono anche altri nutrienti importantissimi per il benessere psicologico:
La carne e i salumi sono alimenti che forniscono i nutrienti indispensabili per la buona salute mentale nella forma e nelle proporzioni corrette, mentre le diete vegane e vegetariane, così come tutte quelle che escludono a priori la carne, comportano un apporto insufficiente di proteine e di altre sostanze che fanno bene al cervello, all’umore e al benessere psicologico, oltre che fisico.