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Da Aquilone a San Bartolomeo con Prosciutto Crudo Menatti

Escursione in alta Valtellina sui luoghi dell’alluvione del 1987

C’è un itinerario in alta Valtellina, tra Sondalo e Bormio, che ha una forte valenza simbolica e di memoria, perché tocca da vicino i luoghi che furono loro malgrado teatro dell’alluvione in Valtellina del 1987 e in particolare di uno degli eventi più tragici di quella estate: la frana della Val Pola, che all’alba del 28 luglio si staccò dal monte Zandila e si riversò sul fondovalle, seppellendo diversi abitati tra cui Sant’Antonio Morignone e Aquilone, fino addirittura a risalire sul versante opposto della valle per altri 300 metri, distruggendo tutto ciò che incontrava sul proprio cammino. Miracolosamente si salvò una chiesetta, collocata su uno sperone di roccia: la chiesa di San Bartolomeo di Castelaz, meta di questa semplice escursione in montagna.

 

  • Durata: 3 ore e 30’
  • Dislivello: 200 m
  • Difficoltà: E

 

Per raggiungere il punto di partenza dell’escursione in alta Valtellina dobbiamo percorrere la SS38 dello Stelvio in direzione Bormio e prendere l’uscita di Le Prese, dopo Sondalo. Attraversiamo in auto Le Prese e il ponte sull’Adda per imboccare così la strada provinciale 27 che è la vecchia strada che portava a Bormio prima della costruzione delle gallerie. Superiamo la chiesa di San Gottardo a Le Prese e il nucleo di Verzedo, quindi affrontiamo un breve tratto in salita e nella successiva discesa sulla destra incontriamo una pista sterrata che entra nel bosco: qui possiamo lasciare l’auto per procedere a piedi.

Prendiamo la prima delle due strade sterrate che si staccano in successione dalla provinciale sulla destra, a quota 1110 metri di altitudine: si tratta della cosiddetta pista alta realizzata nel periodo successivo alla frana del 1987. Dopo un tratto iniziale sterrato la strada diventa più ampia e anche asfaltata: la seguiamo salendo senza pendenze impegnative, attraverso alcuni tornanti, fino a giungere in uno spiazzo a quota 1200 metri dove si trovava l’antica chiesa di San Martino di Serravalle, che fu spazzata via dalla frana della Val Pola in risalita sul versante opposto da quello da cui si staccò: oggi al suo posto c’è una cappella in memoria delle vittime della tragedia.

La strada prosegue e dopo altri quattro tornanti conduce a una galleria illuminata, la attraversiamo così come facciamo con il torrente che scende dalla valle delle Presure, più avanti. Raggiugiamo così il punto più alto della pista alta a quota 1330 metri, dove si trova un secondo memoriale in prossimità di un’area di sosta. Attraversiamo una seconda galleria e continuiamo a seguire la strada che ora inizia a scendere, anche qui affrontando una serie di tornanti in successione. La strada sbuca ai prati di Foliano, dominati poco più in alto dalla chiesetta di San Bartolomeo di Castelàz, a quota 1214 metri di altezza, meta del nostro trekking alpino in Alta Valtellina.

 

Panino con Prosciutto Crudo Stagionato Menatti, zucchine fritte, amarene e ricotta

L’imponente e temibile maestà della natura che emana da questi luoghi, che ancora oggi portano i segni dell’alluvione e frana di oltre trent’anni fa, ispira la scelta dell’affettato per il panino odierno: il Prosciutto Crudo Stagionato Menatti, in cui l’opera della natura – sotto forma di tempo, clima e aria – è determinante per la fase della stagionatura del prosciutto durante il lungo periodo in cui il prodotto matura tutte le sue qualità, da 9 fino addirittura a 12 mesi di durata. Componiamo il nostro panino al prosciutto con uno strato di ricotta di mucca spalmata sulla base del pane, quindi le fette di prosciutto crudo, le zucchine tagliate a strisce sottili, impanate nella farina e fritte in padella e infine il tocco finale della composta di amarene.

 

Immagine: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Frana-Pizzo-Coppetto.jpg

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