03
Feb
Tra le escursioni in provincia di Sondrio meritano un capitolo a parte le gite in montagna in Valchiavenna: qui la natura assume conformazioni diverse rispetto agli scenari della Valtellina e un tipico esempio è rappresentato dalla Val Codera e dalla Valle dei Ratti, che si aprono sopra il lago di Novate Mezzola e che sono collegate dal bellissimo sentiero del Tracciolino (scopri qui l’escursione). Ma anche sopra Novate possiamo trovare un percorso trekking più semplice che ci porta alla scoperta delle rocce di granito della Valchiavenna e conduce fino a un borgo nascosto e affascinante, quello di San Giorgio di Cola.
Per raggiungere Novate Mezzola dobbiamo imboccare la strada della Valchiavenna allo svincolo di Fuentes per chi proviene da Lecco oppure prendere l’uscita in direzione Chiavenna sul nuovo tratto della SS38 per chi proviene dalla Valtellina. Dopo aver superato il Lago di Mezzola raggiungiamo Novate e ci stacchiamo dalla SS36 per entrare in paese e risalire fino alle case più alte. Seguiamo a questo punto le indicazioni sulla destra per San Giorgio e Cola, fino a raggiungere e superare il ponte sul torrente Codera: appena dopo il ponte si trova uno spiazzo dove poter parcheggiare l’auto e iniziare l’escursione in Valchiavenna.
Imbocchiamo sulla sinistra una strada sterrata che sale da quella asfaltata, lasciandola quasi subito per prendere un sentierino caratterizzato da muretti a secco e proseguiamo nella salita risalendo un fiumiciattolo. Dopo aver attraversato alcuni residui di una cava di granito abbandonata arriviamo in località Barach. Sulla sinistra troviamo un nuovo sentiero che, pur restringendosi, continua a salire fino a portarci ad imboccare il Sentée di Doss, la mulattiera che porta a San Giorgio.
Si tratta di un percorso suggestivo nel bosco ricavato tra le rocce di granito dei monti che sovrastano Novate e si articola in ben 40 tornanti risalendo il fianco della montagna, in salita costante ma mai troppo impegnativa. Dopo poco più di 20 tornanti arriviamo in vista di un’imponente croce – ovviamente in granito, il materiale di questa zona – con splendido scorcio panoramico che spazia dal sottostante lago di Mezzola fino al monte Legnone.
Superato anche l’ultimo dei 40 tornanti siamo finalmente prossimi alla località Cola Inferiore, una fascia di prati a circa 750 metri di altitudine, e alle case di San Giorgio di Cola, un nucleo raccolto di abitazioni oggi ormai quasi completamente disabitato ma estremamente pittoresco e denso di storia, come testimonia la scenografica cappella del cimitero ricavata sotto un enorme blocco di granito.
Da qui è possibile salire ulteriormente per intercettare il sentiero del Tracciolino, a quota 920 metri, proseguendo verso sinistra fino a imboccare il sentiero che porta a Cola, poco sopra i 1000 metri di quota.
La Valchiavenna è da molti storici considerata il luogo di origine della bresaola valtellinese (scopri di più sulla storia della bresaola), pertanto prepareremo un panino che omaggia il luogo natale di questo salume. Prendiamo un panino integrale e spalmiamo sulla base uno strato di crema di noci e caprino, preparata amalgamando il formaggio, le noci sminuzzate, olio e sale; quindi disponiamo le fette di Bresaola della Valtellina IGP Menatti, la vera e autentica bresaola di qualità a marchio IGP prodotta esclusivamente in Valtellina, e infine completiamo adagiando i fichi tagliati a pezzetti sottili. L’abbinamento fichi e bresaola è infatti uno dei migliori accostamenti frutta-salumi ed è tipico dell’inizio dell’autunno, una stagione che con i suoi colori rende la gita in montagna odierna ancora più magica.