03
Feb
Oggi andiamo alla scoperta dei castelli della Valtellina nel tratto tra Tirano e Grosio: antiche testimonianze che documentano strategie difensive e lotte di potere per mantenere il controllo sulle varie zone di questo territorio. Il Sentiero dei Castelli è il percorso che congiunge le fortificazioni valtellinesi attraversando boschi e meleti tipici della zona, permettendo di compiere un’escursione lunga – infatti è consigliabile farla a tratti in più riprese – ma assolutamente scenografica, con un interessante valore storico e culturale.
La partenza del sentiero dei Castelli a Tirano è il Castellaccio (Castello di Santa Maria), ciò che resta dell’antica fortificazione voluta da Ludovico il Moro insieme alle mura per difendere la città nel corso del quindicesimo secolo. Lo raggiungiamo rapidamente a piedi salendo sul versante meridionale della montagna, verso la località Dosso. Dal Castellaccio parte una ripida ascesa che porta rapidamente dentro il bosco di castagneti che circonda l’abitato: qui incrociamo una strada sterrata carrozzabile che imbocchiamo verso sinistra.
Seguendo le indicazioni, sempre camminando nel bosco e senza mai asperità troppo dure, ci lasciamo alle spalle Tirano e sbuchiamo all’altezza della contrada Gilera, piccolo borgo sopra la frazione di Cologna. Scendiamo in direzione Sernio, comune limitrofo a Tirano dove possiamo ammirare la Torre di Sernio, ovvero la Torre medievale del palazzo Omodei di proprietà dell’illustre famiglia di origine lariana.
Lasciamo Sernio e proseguiamo sulla via dei Castelli risalendo verso la contrada Biolo, per poi completare il tratto che ci separa da Lovero: qui possiamo visitare la suggestiva chiesa di Sant’Alessandro con il suo loggiato caratteristico. Uno dei più bei castelli di questa zona della Valtellina si trova nel borgo successivo, Tovo S. Agata, che raggiungiamo sempre procedendo sul sentiero con un ultimo tratto in salita: si tratta del Castello di Bellaguarda, una struttura difensiva risalente al 1300 e di proprietà della potente famiglia Venosta. Quello di Tovo è uno dei castelli meglio conservati della provincia di Sondrio.
Il nostro viaggio lungo il Sentiero dei Castelli alla scoperta delle fortificazioni valtellinesi prosegue con la Torre di Pedenale, nel comune di Mazzo di Valtellina, anch’essa di proprietà dei Venosta e originariamente completata da un castello ora perduto. Il percorso dei castelli ci porta in discesa fino a Mazzo e, senza scendere nell’abitato, fino a Grosotto e infine a Grosio. Qui, all’ingresso del paese, troviamo il Castello Visconteo (Castello nuovo), affiancato dal Castello vecchio (Castello di San Faustino), altro simbolo di questo territorio con le sue mura ancora originarie oggi ben conservate: costruito nel XIV secolo dai Visconti di Milano, con la sua posizione strategica consentì il dominio sulla valle e scampò anche alle incursioni dei Grigioni. Nelle vicinanze del Castello di Grosio si trova anche il Parco delle incisioni rupestri, con la Rupe Magna e le affascinanti testimonianze preistoriche.
Il Sentiero dei Castelli si chiude completando l’anello e tornando verso Tirano: l’ultimo castello da visitare è quello nel comune di Vervio, la Torre di avvistamento di Vione.
La Mortadella è un salume che dà energia, quantomai necessaria per affrontare il percorso sulle montagne della Valtellina, e gusto, che non guasta mai. Per farcire il nostro panino con la mortadella prepariamo una crema di pistacchi utilizzando il mixer e pochi semplici ingredienti: pistacchi, acqua, parmigiano grattugiato e olio extravergine d’oliva. Frulliamo il tutto e otteniamo una crema omogenea a base di pistacchi, da spalmare su un panino tartaruga prima di adagiarvi le soffici fette di Mortadella Menatti con o senza pistacchi (a scelta). Cospargiamo infine con una spolverata di formaggio grattugiato.