bresaola della valtellina igp tra le eccellenze agroalimentari made in italy
La bresaola della Valtellina eccelle fra i prodotti DOP e IGP

Il rapporto Ismea-Qualivita 2023 sulla DOP economy: dati in crescita

Anche quest’anno è stato pubblicato il rapporto Ismea-Qualivita sulla DOP economy italiana: la relazione 2023, giunta alla 21esima edizione e relativa al 2022, fotografa l’andamento delle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane contrassegnate da marchi DOP, IGP e STG e, come già accaduto negli ultimi anni (scopri di più), evidenzia una forte crescita di questo particolare settore.

 

La classifica 2023 dei prodotti DOP e IGP italiani

Stando al rapporto Ismea-Qualivita 2023, la DOP economy è il comparto che cresce maggiormente in Italia: nel 2022 i prodotti DOP e IGP hanno generato un fatturato di 20,2 miliardi (prima volta al di sopra della soglia dei 20 miliardi), pari al 20% del fatturato complessivo dell’industria agroalimentare italiana e con un aumento del 6,4% rispetto all’anno precedente. A ottenere ottimi risultati sono anche le esportazioni delle eccellenze made in Italy protette, che fanno registrare un +8,3% per un totale di 11,6 miliardi derivanti dall’export, con particolare ripresa dei mercati extra-UE.

I primi prodotti DOP E IGP per valore alla produzione a livello nazionale sono principalmente formaggi e salumi:

  1. Il Grana Padano DOP (+18,8% rispetto al 2022)
  2. Il Parmigiano Reggiano DOP, che nel 2021 era invece in testa
  3. Il Prosciutto di Parma DOP, che si conferma il prosciutto italiano più famoso e apprezzato
  4. La Mozzarella di Bufala Campana DOP
  5. L’Aceto Balsamico di Modena IGP
  6. Il Pecorino Romano DOP
  7. Il Prosciutto San Daniele DOP (scopri le differenze rispetto al prosciutto di Parma)
  8. Il Gorgonzola DOP
  9. La Mortadella Bologna IGP, che è sempre più apprezzata (e esportata) anche all’estero (scopri il successo della mortadella negli Usa)
  10. La Pasta di Gragnano IGP
  11. La Bresaola della Valtellina IGP, che rispetto agli altri prodotti fa registrare una crescita inferiore (+2% su base annua) ma che si conferma uno dei salumi più amati dagli italiani e nel mondo

 

La bresaola IGP prodotta in Valtellina traina la DOP economy in Lombardia

Il rapporto sulla DOP economy prende in considerazione anche le singole regioni italiane in base alla loro produzione di eccellenze a marchio registrato. La Lombardia è sul podio, collocandosi al terzo posto per impatto trainata soprattutto dalle filiere dei formaggi, del vino e dei prodotti a base di carne.

I prodotti DOP e IGP lombardi sono in totale 75, tra cui spiccano vini e prodotti tipici del territorio come per esempio:

  • la Bresaola della Valtellina IGP;
  • diversi formaggi DOP come Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Gorgonzola e Taleggio (non di esclusiva produzione lombarda) e formaggi lombardi a marchio DOP come il Bitto, il Valtellina Casera e il Quartirolo lombardo;
  • i 5 vini lombardi DOCG ovvero l’Oltrepò Pavese Metodo Classico, lo Sforzato di Valtellina, il Franciacorta, il Moscato di Scanzo (Bergamo) e il Valtellina Superiore e altri vini DOP lombardi come la Bonarda e il Riviera del Garda Classico;
  • l’olio extravergine d’oliva dei Laghi lombardi;
  • alcuni salami lombardi protetti come il Salame Brianza DOP, il Salame di Varzi DOP e il Salame Cremona IGP;
  • i pizzoccheri della Valtellina IGP;
  • la pera mantovana IGP e la mela di Valtellina IGP.

 

Questi 75 prodotti made in Lombardia raggiungono un valore vicino ai 2 miliardi di euro (quelli del comparto cibo) e ai 500 milioni di euro (i vini) e pesano complessivamente per il 16% sul valore dell’agroalimentare. Spicca il contributo della provincia di Sondrio, che nonostante la sua estensione e collocazione periferica è terza in Lombardia per valore alla produzione delle proprie eccellenze con 291 milioni di euro, dietro Brescia e Mantova: merito, in modo particolare, della bresaola valtellinese – ricordiamo che la bresaola a marchio IGP può essere prodotta solo nel territorio della provincia di Sondrio – che è la seconda denominazione lombarda a partecipare maggiormente al valore economico (dopo il grana padano).

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