31
Ott
I salumi si confermano una delle eccellenze enogastronomiche italiane più apprezzate nel mondo: dal prosciutto alla mortadella (recentemente protagonista di un vero e proprio boom negli Stati Uniti), le specialità italiane di carne lavorata e stagionata raggiungono ogni angolo del pianeta e trainano l’export made in Italy.
Il report di giugno 2024 di Ismea, Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, relativo alle tendenze del settore suinicolo indicano un ottimo andamento per le esportazioni di salumi italiani nel recente periodo. Pur essendo ancora fortemente dipendente dalle importazioni di carni suine fresche e congelate dall’estero – in particolare da Germania e Spagna – l’Italia è il maggiore esportatore di prodotti suinicoli al mondo, con un fatturato per l’export 2023 di salumi che ha superato i 2 miliardi di euro e volumi in crescita del 5,6% rispetto all’anno precedente.
I dati relativi ai primi mesi del 2024 mostrano una tendenza in linea con quella del 2023 e certificano il successo dei salumi italiani nei mercati UE e extra-UE: nei primi due mesi dell’anno corrente le esportazioni di salumi made in Italy hanno fatto registrare +13,4% in volume e +17,9% in valore, con particolare exploit di mortadella (in crescita del 19,9% rispetto all’anno precedente, seppur considerata insieme a wurstel, zamponi e cotechini), salsicce e salami (+18,9%) e pancette stagionate (16,2%). Unico segno negativo alla voce prosciutti con osso, in calo del 5,8% a volume ma pur sempre con il segno più per quanto riguarda il valore.
Nel 2023, secondo i dati Ismea, i salumi più esportati dall’Italia all’estero sono stati:
Per quanto riguarda i mercati di destinazione, vale a dire i Paesi che amano maggiormente i salumi italiani, si può affermare che: