prosciutto e salumi italiani diffusi all'estero: dati di vendita export nel 2023
Salumi italiani all’estero: export in crescita nel 2023 e 2024

I dati del report Ismea certificano il successo dei prodotti suini italiani

I salumi si confermano una delle eccellenze enogastronomiche italiane più apprezzate nel mondo: dal prosciutto alla mortadella (recentemente protagonista di un vero e proprio boom negli Stati Uniti), le specialità italiane di carne lavorata e stagionata raggiungono ogni angolo del pianeta e trainano l’export made in Italy.

 

Andamento delle esportazioni dei salumi italiani

Il report di giugno 2024 di Ismea, Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, relativo alle tendenze del settore suinicolo indicano un ottimo andamento per le esportazioni di salumi italiani nel recente periodo. Pur essendo ancora fortemente dipendente dalle importazioni di carni suine fresche e congelate dall’estero – in particolare da Germania e Spagna – l’Italia è il maggiore esportatore di prodotti suinicoli al mondo, con un fatturato per l’export 2023 di salumi che ha superato i 2 miliardi di euro e volumi in crescita del 5,6% rispetto all’anno precedente.

I dati relativi ai primi mesi del 2024 mostrano una tendenza in linea con quella del 2023 e certificano il successo dei salumi italiani nei mercati UE e extra-UE: nei primi due mesi dell’anno corrente le esportazioni di salumi made in Italy hanno fatto registrare +13,4% in volume e +17,9% in valore, con particolare exploit di mortadella (in crescita del 19,9% rispetto all’anno precedente, seppur considerata insieme a wurstel, zamponi e cotechini), salsicce e salami (+18,9%) e pancette stagionate (16,2%). Unico segno negativo alla voce prosciutti con osso, in calo del 5,8% a volume ma pur sempre con il segno più per quanto riguarda il valore.

 

Quali sono i salumi italiani più venduti all’estero?

Nel 2023, secondo i dati Ismea, i salumi più esportati dall’Italia all’estero sono stati:

  • i prosciutti stagionati disossati, lo speck e il culatello, con una quota del 44% a valore (per un totale di 911 milioni di euro nonostante un leggero calo dei volumi);
  • i salami e i salumi insaccati (tra cui la mortadella), che hanno raggiunto il 38% (787 milioni di euro e oltre 93mila tonnellate);
  • il prosciutto cotto, che da solo rappresenta il 10% dei salumi esportati e supera i 200 milioni di euro di fatturato (93mila tonnellate a volume);
  • la pancetta stagionata, con una quota minore.

 

Per quanto riguarda i mercati di destinazione, vale a dire i Paesi che amano maggiormente i salumi italiani, si può affermare che:

  • negli Usa si è registrato un calo di volume dei prosciutti italiani;
  • nel Regno Unito si sono importati meno prosciutti crudi e prosciutti cotti, ma in compenso sono aumentati gli insaccati;
  • in Francia si è impennata la domanda di salami e insaccati italiani, con un significativo +21% a volume), mentre le importazioni di prosciutto cotto italiano sono rimaste invariate rispetto al 2022;
  • in Germania si è registrato l’aumento della richiesta di prosciutto cotto (+7,7% in volume) e di insaccati e mortadella.
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