23
Dic
Tra i 21 salumi a marchio DOP italiani riconosciuti dall’Unione Europea quelli più rappresentati sono i prosciutti (clicca qui per scoprire quali sono i prosciutti DOP italiani), seguiti a ruota dai salami: sono infatti 4 i salami a Denominazione d’Origine Protetta prodotti in Italia, scopriamoli.
Il Salame di Varzi DOP prende il nome dal borgo più popoloso e importante della zona dell’Oltrepò Pavese, un territorio collinare che si estende al confine tra Lombardia e Liguria in provincia di Pavia, per un totale di 15 comuni che costituiscono la zona di produzione. Qui, a partire da suini provenienti esclusivamente da Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna, si produce questo salame tradizionale che si giova delle peculiari condizioni climatiche del territorio montano e della ricetta artigianale che risale alla notte dei tempi. La stagionatura del salame di Varzi avviene nelle cantine dell’Oltrepò e dura almeno 45 giorni, fino a un massimo di 6 mesi, per ottenere un salame dal gusto dolce e vellutato.
La zona di produzione del Salame Piacentino DOP è racchiusa all’interno dell’omonima provincia, nel nord dell’Emilia-Romagna (regione da cui provengono le materie prime), e tocca una quota massima di 900 metri di altitudine tra il Po e gli Appennini. Questo territorio è caratterizzato da un microclima particolarmente favorevole alla stagionatura dei salumi, come testimoniano i 3 salumi DOP tutelati dal Consorzio Salumi DOP Piacentini: la Pancetta Piacentina DOP, la Coppa Piacentina DOP e, appunto, il Salame Piacentino DOP. Quest’ultimo è un salame con minimo 45 giorni di stagionatura, un metodo di lavorazione antico e un sapore caratteristico.
Il salamino alla cacciatora (scopri perché si chiama così) è una varietà di salame prodotta in varie zone d’Italia che ha ottenuto il riconoscimento IGP nel 2001. La sua zona di produzione è molto vasta e comprende quasi tutte le regioni del centro e nord Italia, ad eccezione di Trentino-Alto Adige, Liguria e Valle d’Aosta, fino a Lazio e Molise compresi. La caratteristica principale dei Salamini Italiani alla Cacciatora DOP è la loro forma minuta, volutamente tascabile, che ne ha fatto da tempo un ottimo salume rapido da mangiare per uno spuntino veloce. Il sapore dolce deriva dalla stagionatura breve, di circa 10 giorni.
Il salame della Brianza ha come zona di produzione le province di Como, Lecco, Milano e Monza-Brianza, in Lombardia, mentre le carni suine di qualità possono provenire anche da allevamenti piemontesi e emiliani. Questo territorio, in prevalenza collinare, permette al salume DOP brianzolo di stagionare per un periodo compreso tra due settimane e 100 giorni, maturando il proprio gusto estremamente dolce. Si tratta di un salame a grana fine oppure a grana grossa, a seconda della modalità di produzione, e rappresenta una delle eccellenze alimentari lombarde insieme alla sua “vicina di casa”, la Bresaola della Valtellina IGP prodotta esclusivamente nella confinante provincia di Sondrio.