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Ott
In un periodo di funeste previsioni per l’autunno, tra rincari dei prezzi e aumento delle spese per il riscaldamento, c’è un ambito in cui gli italiani sono disposti a spendere di più pur di non rinunciare alla qualità dei prodotti: i salumi.
A rivelarlo è una ricerca commissionata da un’azienda facente parte di un importante gruppo della salumeria a livello nazionale e condotta da un osservatorio alimentare interno. Secondo l’analisi, più della metà dei consumatori intervistati (il 59,4% per l’esattezza) si è dichiarata disposta a pagare un extra per acquistare salumi certificati: nello specifico si tratta di una certificazione di sostenibilità dei prodotti, un concetto che viene meglio esplicitato nelle preferenze espresse dallo stesso campione di soggetti analizzato.
Gli italiani infatti preferiscono consumare:
Come emerge dalla ricerca, gli italiani nelle loro scelte di acquisto si indirizzano sempre più verso salumi sostenibili e affettati di alta qualità, senza compromessi. E questa volontà non si limita al momento della spesa, ma viene coerentemente portata avanti anche nelle modalità di consumo dei salumi acquistati. Una percentuale molto elevata di intervistati, l’84,7%, ha dichiarato infatti di preferire i salumi freschi affettati al momento, mentre la scelta degli affettati in vaschetta – con la loro praticità e ottima conservazione – risponde più ad esigenze di comodità e di fare scorta di alimenti.
Inoltre, il 37,3% dei consumatori predilige l’acquisto di salumi in tranci per poterli consumare sempre freschi appena affettati anche a casa, con l’ausilio di un’affettatrice da cucina (scopri come scegliere l’affettatrice per la casa): questo consente anche di limitare gli sprechi di cibo, potendo tagliare solo la quantità di salumi che si desidera mangiare, e un maggiore risparmio.
Questa crescente richiesta di genuinità, sostenibilità e qualità in campo alimentare da parte dei consumatori risulta sempre più soddisfatta dalla produzione dei grandi salumifici italiani e dai prodotti di carne lavorata presenti oggi sul mercato. Prendiamo per esempio la Bresaola della Valtellina IGP, che da sola risponde alla quasi totalità dei criteri di scelta evidenziati: si tratta infatti di un salume a marchio IGP, proveniente da una filiera controllata e interamente tracciabile, prodotto nel territorio alpino della provincia di Sondrio nel massimo rispetto di ambiente e natura e disponibile nei formati più amati e richiesti (trancio di bresaola, bresaola intera, bresaola in vaschetta).