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I consumatori sono oggi molto più attenti alla qualità del cibo di quanto non accadeva in passato. A questa maggiore consapevolezza alimentare si accompagna spesso una serie di convinzioni maturate informandosi su riviste specializzate, parlando con medici e nutrizionisti e consultando articoli online.
Sappiamo bene però che non tutto ciò che si trova sul web corrisponde a verità assoluta e in modo particolare sono le fake news sul cibo ad essere tra le più diffuse e a generare così false credenze (come per esempio per i falsi miti sui salumi o la convinzione che mangiare salumi faccia male alla salute. Capita così che i consumatori vadano in cerca di alimenti con caratteristiche particolari, sia dal punto di vista dei valori nutrizionali sia per quanto concerne la loro produzione e conformazione, ma non sempre queste richieste portano ad acquistare e mangiare cibi migliori o più sani. Vediamo per esempio cosa accade per la Bresaola della Valtellina IGP.
La bresaola è un insaccato di carne bovina che soltanto in virtù del processo di lavorazione può essere considerato un alimento senza glutine. Durante la produzione infatti le carni lavorate possono entrare o meno in contatto con altri ingredienti contenenti glutine, pertanto è sempre importante verificare la presenza della dicitura gluten-free sulla confezione per accertarsi che si tratti di un salume adatto ai celiaci. La nostra Bresaola della Valtellina IGP Menatti è prodotta con scrupolosa attenzione ad evitare qualsiasi tipo di contaminazione da glutine in ogni fase della lavorazione: ecco perché è un’ottima bresaola per intolleranti al glutine.
Essere intolleranti al lattosio (scopri meglio di cosa si tratta qui) può portare ad eliminare dalla dieta quotidiana alimenti come latte, formaggi, biscotti e dolci a base di burro, gelato e altri cibi contenenti lattosio. Tra questi ci sono anche i salumi, ma oggi sempre più si trovano sul mercato prodotti di carne lavorata realizzati appositamente per chi soffre di questa intolleranza alimentare.
La Bresaola valtellinese Menatti è uno di questi poiché è una bresaola senza derivati del latte, non utilizzati nel processo di produzione e stagionatura: un salume senza lattosio sicuro per tutti.
È opportuno fare chiarezza sui conservanti utilizzati negli alimenti. Non si tratta infatti sempre di sostanze chimiche dannose per la nostra salute, ma di additivi alimentari che – proprio come dice il nome – hanno la funzione di conservare i prodotti, specialmente quelli a maggiore rischio deperibilità come la carne: basti pensare che persino il sale è un conservante.
La Bresaola della Valtellina Menatti non è un salume senza conservanti proprio per questo semplice motivo, che è tuttavia garanzia di una migliore qualità e durata del prodotto. Senza dimenticare che la presenza di nitriti e nitrati nella bresaola (v. paragrafo successivo) la rende automaticamente un alimento con conservanti.
I nitriti e i nitrati (rispettivamente, NO2 e NO3) sono considerati da qualche tempo nemici pubblici della salute, ma è opportuno fare dei distinguo. Queste sostanze azotate sono presenti in moltissimi alimenti, spesso anche in natura nei vegetali, e di per sé non sono nocivi per l’organismo: il rischio è legato ad una loro assunzione eccessiva mediante il consumo di alimenti che ne contengono in abbondanza.
Come abbiamo visto per il prosciutto cotto, i nitriti e nitrati nei salumi sono utilizzati come additivi per meglio conservare la carne ed evitare la formazione di microrganismi e tossine, scongiurando così per esempio il rischio botulino. L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha fissato la soglia massima quotidiana di nitriti e nitrati e anche con un consumo di 1 etto di Bresaola (pari a circa 10 fette) ogni giorno si rimane abbondantemente sotto il limite consentito, addirittura di 100 volte per un adulto normopeso. Ecco perché la Bresaola della Valtellina IGP non è una bresaola senza nitriti: perché non è dannosa per la salute. Anzi!