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Ott
Come abbiamo visto in relazione ai dati della produzione diffusi da Assica e relativi al 2023 (scoprili qui), il consumo di salumi da parte degli italiani è influenzato dall’aumento dei prezzi dei generi alimentari e si orienta spesso sui prodotti meno costosi. Ma quanto costano i salumi e che differenza c’è tra i prezzi degli affettati?
Il prezzo dei salumi dipende principalmente dal costo dei loro ingredienti e in particolare da quello della materia prima, dal momento che – come sappiamo – i salumi sono prodotti con pochissimi e semplicissimi ingredienti, perlopiù poco costosi: sale, aromi naturali e il contributo gratuito della natura. La carne dei salumi italiani – carne bovina per la bresaola, carne suina per gli altri principali affettati e insaccati è una materia prima di alta qualità, controllata lungo tutta la filiera e il cui costo risente delle oscillazioni del mercato: le cosce suine utilizzare per la produzione del prosciutto, ad esempio, sono materia prima costosa.
Inoltre tendenzialmente i salumi DOP e IGP hanno un prezzo più alto rispetto agli omologhi prodotti non certificati, proprio perché il marchio di indicazione geografica protetta o di denominazione di origine controllata è indice di una qualità garantita lungo l’intero processo, con la lavorazione che risponde a rigidi criteri fissati da un disciplinare di produzione.
E anche quando si tratta dello stesso salume ci possono essere differenze di prezzo: basti pensare al costo della bresaola che varia a seconda del tipo di taglio di carne utilizzato per produrla, più o meno pregiato e quindi oneroso. Ecco perché la bresaola punta d’anca, ottenuta dalla porzione più saporita della coscia bovina, costa di più della bresaola di sottofesa pur essendo anche quest’ultima una bresaola saporita e di qualità.
I salumi più costosi, in media, sono:
Tra i salumi meno costosi e più popolari troviamo invece:
La mortadella è il salume che costa di meno, quindi. Il motivo è presto detto: non si tratta di una questione di qualità – che anzi è sempre eccellente – bensì di lavorazione, dal momento che le fasi del processo di produzione della mortadella sono minori e più condensate nel tempo rispetto a quelle dei salumi stagionati, e questo comporta una riduzione dei costi e anche del personale impiegato. Inoltre il calo ponderale dei salumi incide sul prezzo finale: i prodotti di carne perdono acqua e umidità durante le fasi di asciugatura e stagionatura e di conseguenza diminuiscono il loro peso e volume anche di molto (il prosciutto crudo e la coppa perdono fino al 40-50%), la mortadella al termine della cottura ha invece un calo ponderale molto limitato (circa l’8%) e questo si traduce in un prezzo più conveniente.