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Paese che vai, prosciutto che trovi: avete mai fatto caso al fatto che nei nomi di diverse tipologie di prosciutto compaiono quelli di città più o meno famose, o addirittura divenute celebri proprio in virtù dell’associazione con il salume che ne porta il nome? Scopriamo i prosciutti con nome di città più celebri.
Il prosciutto più diffuso al mondo, e con ogni probabilità anche quello più amato, porta il nome della città di Parma, eppure a Parma non viene prodotto. Allora perché si chiama Prosciutto di Parma? Perché la zona di produzione del prosciutto di Parma DOP, il prosciutto a Denominazione di Origine Protetta, coincide con parte della provincia di Parma (escluso il capoluogo), dove si verificano le condizioni climatiche più adatte per l’asciugatura e stagionatura dei prosciutti all’aria che soffia dal mare verso le colline. Qui i centri più famosi dove avviene la lavorazione del prosciutto crudo di Parma sono Langhirano e Felino, località nota per il salame Felino ma sede anche del Prosciuttificio Cerreto del Salumificio Menatti.
Scopri il nostro prosciutto di Parma DOP prodotto in provincia di Parma
Il prosciutto di Norcia è un prosciutto IGP originario dell’Umbria, in particolare della provincia di Perugia e di un numero ristretto di comuni posti a un’altitudine di 500 metri. Tra questi spicca, appunto, Norcia, una città dove la produzione di prosciutti e salumi vanta una tradizione antichissima, tanto da aver dato origine al termine norcineria per designare proprio questa attività (scopri le origini della norcineria). Nella zona di Norcia, infatti, già ai tempi degli antichi Romani erano diffusi l’allevamento e la macellazione dei maiali, e nel corso dei secoli i norcini diedero vita a un prodotto peculiare e di eccellenza, che è stato in tempi recenti premiato con il marchio di Indicazione Geografica Protetta.
Non c’entra nulla il santo: il nome del prosciutto San Daniele proviene anch’esso dalla località in cui è prodotto, ovvero San Daniele in Friuli. Non una città, come per altri salumi, bensì un paese di 8mila abitanti in provincia di Udine che nel mondo è famoso proprio per il suo salume tipico: qui, nella ristrettissima zona di produzione tra la collina e il fiume Tagliamento si trovano gli oltre 30 salumifici autorizzati a produrre il Prosciutto di San Daniele DOP, che si differenzia da quello di Parma per la sua forma a chitarra e il suo sapore tipico.
Non lontano da Parma c’è un’altra zona di produzione di prosciutti di eccellenza: il prosciutto di Modena, altro prosciutto a marchio DOP originario dell’Emilia-Romagna, che a dispetto del nome può essere prodotto anche in alcuni comuni delle province di Bologna e di Reggio Emilia, lungo il bacino del fiume Panaro. Noto addirittura sin dall’età del Bronzo e all’epoca dei Celti, il prosciutto a Modena e dintorni era già lavorato dagli Etruschi, grazie alle condizioni favorevoli per l’allevamento e al clima collinare ideale per la stagionatura del prosciutto crudo.
A Carpegna, un borgo marchigiano tra le colline del Montefeltro, nasce l’omonimo prosciutto crudo DOP: qui già nel 1400 si conservavano le carni stagionate grazie anche al sale proveniente da Cervia e qui oggi, ai 748 metri di altitudine del paese, si produce il prosciutto di Carpegna DOP, un prosciutto dolce, soffice e dal tipico colore ambrato, facilmente riconoscibile anche in virtù della caratteristica legatura a strozzo nel gambo della coscia suina.