31
Ott
La bresaola è un affettato con molti primati: il più magro tra i salumi, il più leggero e spesso anche il più amato dai consumatori. Ma ora forse non più, perché i consumi di bresaola hanno perso terreno nell’ultimo anno e gli italiani tendono a preferire altri salumi: scopriamo perché.
Il dato emerge da una ricerca condotta da Doxa sul comparto salumi, da cui emerge una notizia positiva per l’intero settore: gli italiani continuano a comprare e mangiare affettati, addirittura nell’ultimo anno 1 su 4 ne ha aumentato il consumo. Il campione su cui è stata effettuata l’indagine è composto da 1000 persone di età compresa fra 18 e 74 anni, rappresentativo della popolazione italiana. A loro è stato chiesto qual è il salume preferito e che acquistano maggiormente, e la classifica che ne deriva è la seguente:
La riduzione dei consumi di bresaola era del resto già evidente nei dati di produzione della Bresaola IGP della Valtellina relativi al 2022 diffusi dal Consorzio di tutela (scoprili qui). Possiamo affermare che la bresaola non piace più agli italiani? No, niente di più falso: la ricerca Doxa, commissionata proprio dallo stesso Consorzio di tutela Bresaola della Valtellina IGP, aiuta a comprendere le motivazioni dei consumatori. Per 1 italiano su 2, infatti, la bresaola ha un costo più alto rispetto ad altri salumi che quindi le vengono preferiti, in un’ottica di migliore rapporto qualità/prezzo, mentre solo il 20% non mangia più bresaola perché ha cambiato stile alimentare diventando vegetariano o vegano.
La ricerca Doxa su bresaola e salumi fornisce inoltre informazioni significative sulla percezione che i consumatori hanno del salume valtellinese e, più in generale, dei prodotti di salumeria. I fattori che gli italiani valutano per scegliere un salume sono:
Gli stessi intervistati rivelano quali sono le caratteristiche della bresaola che apprezzano maggiormente: